Cronache

I due cortei che litigano sulle Grandi Opere

(...) degli operai dell'Ilva, i cittadini si trovano a fare i conti con altri due cortei nella stessa mattinata. Passano poche ore e dopo quello degli edili, da piazza Caricamento partono gli studenti delle scuole superiori contro i tagli del Governo, sotto gli striscioni che portano le scritte provocatorie «Cogito ergo protesto» e «Più puzza meno Profumo».
L'intenzione è quella di unirsi ai lavoratori del comparto delle costruzioni, ma quando i due cortei si incrociano in via Gramsci, c'è un momento di tensione. Gli uni che lottano perché partano i cantieri delle grandi opere, gli altri - i più giovani - che gridano slogan contro la richiesta delle grandi opere e nuove colate di cemento. Ci sono le forze dell'ordine ad evitare che un contatto tra le due manifestazioni possa poi degenerare in uno scontro vero e proprio. I lavoratori proseguono verso Tursi e gli studenti restano in via Gramsci. È il sindaco Marco Doria ad accogliere una delegazione di edili in Municipio e ad assicurare di prendere in considerazione le loro istanze. «E voi statemi vicini per realizzare operere necessarie come, per esempio, lo scolmatore del Fereggiano», rilancia il sindaco.

Ma lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori delle costruzioni ha riscosso anche il sostegno dell'Ance. Il presidente dei costruttori genovesi, Federico Garaventa, in una nota sottolinea «la drammaticità della crisi economica ed occupazionale del settore» e si schiera a fianco dei sindacati.
Secondo Garaventa, «la rapida cantierizzazione delle opere è cruciale non solo in quanto occasione di lavoro, ma per il loro valore infrastrutturale. Senza le grandi infrastrutture viarie e ferroviarie, quali la Gronda e il Terzo Valico, la nostra città e la nostra Regione perderanno la sfida con i grandi centri produttivi d'Europa, condannando il Porto, vera ricchezza della città, ad un ruolo marginale». L'Ance è «pronta e disponibile» ad accogliere la proposta dai sindacati di un tavolo di concertazione e di verifica con le amministrazioni pubbliche sull'avanzamento dei progetti e dei cantieri. Mentre in Regione, il capogruppo Idv, Maruska Piredda, presenterà la prossima settimana una risoluzione per la regolamentazione del settore, la sicurezza e la trasparenza negli appalti. «L'edilizia è un settore trainante dell'economia - afferma - e costituisce il 6% del Pil nazionale.

Oggi, purtroppo è in caduta libera per i ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni, che si aggirano su una media di 180 giorni, il triplo della media Ue, la difficoltà di accesso al credito da parte delle aziende, il calo delle compravendite immobiliari e i lacci e lacciuoli costituiti dal Patto di stabilità».

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