I liguri pagano, i dirigenti si premiano

I liguri pagano, i dirigenti si premiano

(...) Cioè, visto che si tratta di emolumenti che si aggirano sui 150mila euro annui, la regalia è qualcosa di più che una pacca sulle spalle e un caffè pagato.
Ma il problema è soprattutto un altro. Perché questi dirigenti regionali prendono un premio? Perché si ritrovano a fine anno a incassare 15mila euro di extra? Perché evidentemente raggiungono i loro obiettivi di efficienza. Cioè, fanno benissimo il loro dovere, guidano i rispettivi settori riportando grandi successi. Epperò poi si va a vedere la lista di chi ha ottenuto il superpremio e si scopre che a intascare tanti bei soldi sono stati magari dirigenti di Asl, o dell’Agenzia regionale per la Sanità. E allora viene da chiedersi perché mai la Sanità in Liguria sia al collasso, se i dirigenti hanno raggiunto obiettivi così brillanti.
O c’è un sistema sanitario splendidamente efficiente e non se ne riesce proprio ad accorgere nessuno, oppure la valutazione sui premi può essere quantomeno messa in dubbio. Ed è proprio quello che ha fatto il vice presidente del consiglio regionale Gino Morgillo, che ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della giunta Claudio Burlando e agli assessori alla Sanità e al Bilancio. «Vorrei sapere come sono state effettuate le valutazioni e da chi - tuona l’esponente Pdl -. Stiamo parlando di cifre consistenti, soprattutto per quanto riguarda i direttori generali delle Asl e dell'Ars. Per questo, anche alla luce della carenza di risorse in Sanità che sta portando al taglio di servizi essenziali per i cittadini, credo che doverosi siano gli approfondimenti del caso». Approfondimenti che si concentrano soprattutto su un caso, che è anche il più clamoroso. Morgillo mette nel mirino il premio dato a Franco Bonanni, commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la Sanità: «Nello specifico, penso che la valutazione di questo caso meriti una considerazione aggiuntiva visto che chi ha ricevuto il "premio" è la stessa persona di chi ha effettuato le valutazioni di merito».
Anche in questo caso, è doveroso precisarlo, non c’è nulla che possa gridare allo scandalo a termini di legge. La stessa delibera che stanzia i soldi del premio fa infatti riferimento al «contratto di lavoro sottoscritto dal dr. Franco Bonanni - quale Direttore dell'Agenzia Sanitaria Regionale - che prevedeva all'art. 5 che il trattamento economico a lui dovuto potesse essere integrato, ai sensi dell'art. 1 del DPCM 502/95 e di un'ulteriore quota fino al 20% dello stesso sulla base dei risultati di gestione ottenuti e della realizzazione degli obiettivi assegnati». Quello di dargli l’extra era insomma una possibilità prevista, non un obbligo contrattuale. La scelta se dare il premio e in quale misura, secondo Morgillo però non può essere demandata all’interessato.

Che Bonanni scelga se darsi i soldi e quanti, non appare, come minimo, un gesto chic. Ma d’altra parte neppure quello di dire ai liguri che non ci sono soldi per garantire viste e ricoveri mentre si pagano i premi a chi gestisce la Sanità, probabilmente, è un gran bel gesto.

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