Quattro giorni di autonomia poi lo stabilimento Ilva di Genova chiuderà come conseguenza della chiusura dello stabilimento di Taranto. Un nuovo fronte di allarme per la città che, in un colpo solo, vedrà perdere il lavoro a 1.760 persone impiegate a Cornigliano. «Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di chiusura. Se così fosse, allora muoia Sansone con tutti i filistei» ha tuonato ieri Francesco Grondona della Fiom-Cgil. «Le ripercussioni a Genova saranno devastanti - afferma il vice segretario regionale del Nuovo Psi, Guglielmo Brighi -. Una eventuale chiusura anche dell'impianto genovese, dopo la nefasta scomparsa dell'industria pubblica nel capoluogo ligure, potrebbe preannunciare a tensioni acute e fortissime». Al termine dei lavori della Camera, il gruppo del Pd ha chiesto al Governo di assumere misure straordinarie per la vicenda dell'Ilva di Taranto. L'onorevole Mario Tullo, preoccupato per le ricadute occupazionali sullo stabilimento di Cornigliano, si è detto «solidale» con i lavoratori: «Garantirò il massimo impegno nel sollecitare il Governo ad intervenire».
Nel frattempo, Genova si accinge a vedere in piazza oggi, in occasione dello sciopero unitario dei metalmeccanici, un corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia. Raggiungeranno il consiglio regionale riunito per una seduta ad hoc.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.