«Io, immerso in quella grotta assassina»

(...)ad altre zone d'immersione, potevo rimanerci secco pure io qualche anno fa. Lo sanno tutti. San Giorgio è micidiale e pericolosissima. Soltanto che, all'epoca, abitavo a Camogli, andavo sott'acqua con qualche amico (anche istruttore) e usavo la mia barca. Insomma, ero libero di scegliere il momento giusto, e meno pericoloso, per fare le immersioni. Quella volta di tanti anni fa non ci lasciai la pelle soltanto perché avevo logicamente rinunciato. E ci avevo rinunciato, scampandola bella, perché tanto ci sarei andato il giorno seguente e quel giorno preferimmo fare soltanto dei tuffi vicino al Cristo degli Abissi.
Purtroppo sabato non è successo così.
Il giorno dopo con il mare calmo e in piena sicurezza avevamo deciso di riprovare. In quelle condizioni la risacca è comunque sempre fortissima. Ti sbatte nelle pareti e mentre quasi ti arrampichi su quei pochi metri del sifone, devi stare attento a tutto ciò che fai. Davanti alla grotta il viavai di pesce è a volte impressionante. Una volta entrati nell’anfratto lo si può guardare a breve distanza.

La grotta in sé invece non offre particolari meraviglie, se non la bella sensazione, tutta adrenalinica, del tour del sifone, di ancorarsi all'uscita/entrata della grotta e stare lì, con la risacca in faccia, a godersi, come in un'acquario naturale, il pinneggiare e l'andirivieni di tutto quel pesce.

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