«Jorquera l'arma ideale per stendere i nostri cugini»

«Jorquera l'arma ideale per stendere i nostri cugini»

«Scrivo belinate, provo a recitarle, a interpretarle». Si presenta così Maurizio Lastrico, comico e cabarettista genovese di successo. In questa settimana però preferisce definirsi un comune tifoso genoano, come tanti, che inizia a elettrizzarsi per l'arrivo del derby della sua città. «Prendo un po' di giorni di quiete sulle alture recchelline» comunica ai 17.000 fans iscritti alla sua pagina ufficiale di Facebook. E mentre si culla nel suo meritato riposo, compone in esclusiva per Il Giornale alcune terzine dantesche dedicate al suo amato Grifone, prossimo ad affrontare il match più caldo e sentito del campionato.
Da sempre Maurizio non perde occasione per evidenziare il suo amore per i colori rossoblù, anche e soprattutto, nell'attuale spettacolo “Facciamo che io ero io” che lo vede protagonista in giro per l'Italia. Non è la prima volta che un volto noto della risata porta su un palcoscenico importante il Vecchio Balordo. Indelebile, per molti, l'ingresso sul palco Ariston di Sanremo di Luca Bizzarri con annodata al collo una sciarpa del Genoa, tenuta poi con sé per tutta la durata della sua performance canora. Torniamo a Maurizio Lastrico e alle sue confessioni sulla carriera intrapresa e sulla Stracittadina.
Teatro o cabaret? Cosa prediligi?
«Al momento porto avanti entrambe con piacere. Ho iniziato con il teatro studiando presso lo Stabile di Genova dove mi sono diplomato in recitazione. La comicità è venuta dopo e mi sta regalando grandi gioie e soddisfazioni. Alla scuola di recitazione devo molto; ammettere che molti sketch mi riescono bene grazie alla preparazione che ho avuto recitando sui palcoscenici dei teatri».
Sulla tua pagina ufficiale di Facebook molti tuoi ammiratori ti definiscono un genio. In effetti l'idea di rivisitare la Divina Commedia è stata un' idea geniale. Come è nata?
«E un'idea nata per caso. Una sera ho iniziato a storpiare alcune terzine mentre stavo studiando il testo originale di Dante. Al teatro Stabile ci tenevano molto che imparassimo il testo a memoria e in alcuni momenti di stanchezza giocavo a trovare delle alternative divertenti ai versi più noti. In seguito ho provato a buttare giù qualcosa sulla carta facendo riferimento alle “sfighe” quotidiane e passate della mia vita».
Cosa ti aspetti da questo derby?
«Una battaglia da combattere fino all'ultimo minuto, senza sosta. Il Genoa sta correndo al riparo con le pedine giuste e soprattutto nel girone di ritorno è evidente una più solida compattezza della squadra. Spero di vedere un gruppo grintoso che scende in campo con la voglia e la consapevolezza di avere le potenzialità per vincere ed entusiasmare i propri tifosi».
Quale è stata la Stracittadina che ti ha più emozionato?
«Sicuramente quella della famosa tripletta di Milito ai tempi di Gasperini, come risponderebbero in tanti… ma per me è stata una partita speciale anche per un altro motivo: in occasione di quel derby avevo accettato di sostituire un amico che prestava servizio come mascotte del Grifone in campo. Non mi sarei mai immaginato di vivere un derby in un modo così originale e bizzarro. Ricordo che al terzo gol del Principe il mister mi è saltato addosso e io all'interno di quell'involucro di gommapiuma, nonostante il caldo micidiale, mi sono sentito al settimo cielo».
Se potessi coinvolgere un giocatore rossoblù in un tuo sketch chi sceglieresti?
«In passato mi è accaduto con Juric. Era seduto tra le prime file di uno spettacolo che avevo realizzato con amici e l'ho fatto salire sul palco a recitare qualche verso della Divina Commedia, naturalmente con le mie ridicole rivisitazioni. Adesso, se potessi scegliere, vorrei avere al mio fianco per una volta Portanova. Non l'ho mai conosciuto ma mi ispira simpatia».


Quali giocatori vorresti vedere schierati sul campo di Marassi per il Derby della Lanterna?
«Ambisco a un “centrocampo muscolare” per cui vorrei vedere senz'altro Borriello, Immobile e Jorquera. Quest'ultimo in particolare per me è davvero un fenomeno, per questo mi allineo ai recenti commenti positivi di mister Ballardini nei confronti di questo giocatore. A chi piace il calcio piace Jorquera».

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