«L’esame per non perdere la vista? Se è urgente c’è posto tra un anno»

«L’esame per non perdere la vista? Se è urgente c’è posto tra un anno»

(...) la signora telefonando al Cup si è sentita dire che nonostante l’urgenza conclamata può solo aspettare. «Mi hanno dato l’appuntamento fra un anno - dice - un fatto vergognoso se si pensa che io sono una persona che può dare ancora molto alla società e che se intervengo adesso con determinate terapie posso salvare i miei occhi ma se lo faccio tra un anno sarà troppo tardi».
E se l’Oculistica è davvero un grave problema a Genova, di certo i problemi si stanno aggravando di settimana in settimana, come fa notare un’esperta del settore sanitario, la consigliera regionale Raffaella Della Bianca. «Non faccio altro che sentire persone che hanno problemi con le visite e gli esami clinici - spiega - E adesso più di un tempo la situazione rischia di precipitare. Infatti da quando la Regione ha ridotto drasticamente gli accreditamenti con strutture esterne, i tempi di attesa si sono allungati non soltanto per gli esami specialistici, ma anche per le visite mediche». Secondo la Della Bianca «il sistema è impazzito», anche se gli effetti del taglio degli accreditamenti si vedranno nei prossimi mesi in maniera drammatica quando le strutture pubbliche non riusciranno a smaltire le richieste. Anche il sistema di prenotazioni non sembrerebbe del tutto messo a punto. «Il Cup - spiega - parrebbe non prevedere prenotazioni di visite specialistiche tra la Doria nell’ambito Asl 3 e il San Martino. Inoltre, nonostante siano prescritte dal medico di base visite urgenti specifiche, come quelle cardiologiche con procedura di codice “breve”, i tempi di attesa si attestano sui sei o sette mesi. È assurdo infine, che il paziente venga invitato a recarsi personalmente presso il Cup della struttura ospedaliera per effettuare la prenotazione della suddetta visita specialistica».
E c’è di più. Con la politica del risparmio portata avanti dalla Regione sulla Sanità, si rischia il tracollo anche nelle strutture ospedaliere oltre che negli ambulatori. Non va sottovalutata infatti la portata della delibera che la giunta regionale ha firmato all’unanimità lo scorso 13 gennaio, e che blocca tutte le assunzioni per il 2012.
Un dato che ha fatto sobbalzare i precari della sanità anche perché di fatto sotto questo provvedimento c’è dell’altro. «Sono state stoppate anche le assunzioni a tempo determinato, vengono congelati i co.co.co e le sostituzioni per malattia e maternità», dice Laura Paleari, portavoce del coordinamento dei precari della ricerca, circa 300 persone tra Ist, San Martino e Gaslini. La notizia del provvedimento, passata quasi in sordina, è stata rilanciata dal sito Quotidiano di Liguria Business Journal.
Mira a recuperare qualche decina di milioni di euro nella sanità e già dalla cifra si comprende che coinvolgerà molti lavoratori, e dunque ricadrà su parecchi pazienti. Le deroghe sono ammesse, ma solo in casi particolari che dovranno essere vagliati dalla Regione e di certo non saranno molti. I problemi della sanità genovese arrivano anche a Roma.

I deputati del Pdl Roberto Cassinelli e Michele Scandroglio hanno inviato una lettera al ministro della Salute Renato Balduzzi per informarlo del caos al pronto soccorso del San Martino, perennemente sovraffollato. L’hanno invitato a verificare di persona la situazione, anche per fornire un conforto al personale ospedaliero che lavora in condizioni di forte stress.

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