È a rischio frane l'80 per cento del territorio tra Riomaggiore e Manarola, dove ieri cinque turisti sono rimasti feriti dalla caduta di un costone di roccia. Lo ricorda Carlo Malgarotto, dell'Ordine dei geologi della Liguria che sottolinea anche come, nelle altre zone delle Cinque Terre, il rischio riguardi comunque tra il 70 e l'80 per cento del territorio. «La frana - spiega Malgarotto - è legata a una manutenzione insufficiente, anche se nella media nazionale. Può aver influito anche il cambio di stagione, con la variazione di temperatura, che indebolisce la tenuta dei massi». Informazioni analoghe arrivano da Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, commentando quanto è accaduto in Liguria: «In Liguria - precisa - ben 470 chilometri quadrati sono ad elevato rischio idrogeologico, mentre in Italia ben 6 milioni di italiani vivono in aree potenzialmente ad elevato rischio idrogeologico e ci sono 1 milione e 260mila edifici in zone potenzialmente a rischio frane o alluvioni. Bisogna assolutamente intervenire con un Piano di difesa e di tutela del territorio - conclude il presidente del Consiglio nazionale dei geologi -. La parola d'ordine dev'essere: prevenzione. Quello ligure è un territorio fragile già drammaticamente colpito nei mesi scorsi».
A questo punto, Graziano ricorda inevitabilmente l'alluvione che ha devastato alcune delle località delle Cinque Terre: «Il 21 marzo siamo stati proprio a Vernazza con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È stata una visita importantissima durante la quale il Capo dello Stato ha incontrato tutti gli amministratori della Liguria e ha reiterato l'invito a fare della difesa idrogeologica la priorità del Paese. Le sue parole risultano ancora più rilevanti e profetiche con il ripetersi degli ennesimi eventi.
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