(...) «C'è il caso di una signora di 74 anni che ha prenotato una visita ortopedica a ottobre del 2012, e le hanno dato appuntamento a Genova a luglio prossimo. E potrei ancora continuare».
Le risorse a disposizione sono poche, è vero, ma anche in un ente come la Regione Liguria e nel dettaglio nelle singole Asl, accade quello che - nel grande - avviene nello Stato. I soldi sono pochi, sì, ma ci sono anche troppi sprechi.
Nella sanità ligure, per esempio, ci sono situazioni in cui sembra non si voglia ottimizzare il lavoro, ma si tenda a mantenere strutture che non servono. «Ci sono ancora margini per intervenire - spiega Rosso - sacche di sprechi che possono essere eliminate. Per esempio sono ancora troppe sono le strutture amministrative, trovo inutile che esistano strutture complesse di ingegneria clinica o ad esempio è sbagliato che sia una struttura complessa di fisica sanitaria nella Asl 3 quando la Medicina nucleare, che ne giustifica l'esistenza, è stata ridotta a semplice. Molto meglio pensare a un'unica struttura di ingegneria clinica e fisica sanitaria per tutta l'area metropolitana che ricomprenda ospedali ed Asl 3».
Rosso continua. «Avere 5 uffici di economato, uno per ogni azienda sanitaria del territorio, per gli stipendi dei dipendenti è un costo inutile. Si potrebbe procedere all'accorpamento del servizio tra Asl limitrofe con un risparmio consistente di personale e risorse finanziarie. Anche gli uffici che si occupano di seguire la qualità formativa potrebbero essere accorpati in un'unica realtà regionale, magari facente capo all'Università, e questo oltre che risparmi garantirebbe anche uno standard formativo per tutta la Regione».
Il consigliere avverte che queste «sono solo alcune proposte, oggetto anche di tutta una serie di iniziative consiliari di cui sono promotore. Se si procedesse veramente a un'analisi e uno studio attento del sistema sanitario regionale, invece di continuare senza una programmazione lungimirante, potremmo recuperare fondi economici utili senza essere costretti a tagliare i servizi».
E sugli sprechi ha molto da dire anche Raffaella Della Bianca dei Riformisti Italiani.
Il consigliere regionale Della Bianca trova assurdo che «in tempi di crisi in cui le famiglie sono costrette a spendere la tredicesima per pagare le tasse o semplicemente per fare la spesa, le dispendiose consulenze che compaiono ancora sul bilancio della Regione non dovrebbero più esserci. È assurdo che all'interno dell'ente regionale non vi siano professionalità in grado di compiere gli incarichi per cui vengono affidate le consulenze».
Anche Della Bianca fa esempi concreti, che mettono spalle al muro la giunta di Burlando. «Nell'ultima riunione di giunta, appena qualche giorno fa, è stato deliberato che tale dottor Enzo Secco avrà una consulenza di poco più di 16mila euro per sei mesi, per in materia di sicurezza alimentare e sanità animale».
Secondo il consigliere ci sono almeno due fatti rimarchevoli nella questione: il primo che al bando abbia risposto un solo candidato e il secondo che l'unico dipendente veterinario presente in Regione non sia in possesso della specializzazione in sanità pubblica specificatamente richiesta dal bando. «Voglio sapere come e se sia stato pubblicizzato il bando - dice Raffaella Della Bianca - e come mai sia arrivata la sola offerta inviata dal dottor Secco».
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