M5S contro la giunta: «Commesse illegalità»

La puzza arriva in consiglio comunale. Sì, perché dopo lunghe proteste e raccolte firme nei quartieri di Zinola e Legino, ieri sono state presentate due interpellanze per chiedere chiarimenti sulle condizioni del depuratore savonese, bersaglio di aspre critiche ormai da parecchio tempo. A proporle i consiglieri Daniela Pongiglione ( Verdi) e Carlo Frumento (Gruppo misto), uno dei promotori della raccolta firme, che hanno spostato i riflettori anche sul possibile rilascio di liquami in mare. «Un depuratore che funziona bene non deve produrre miasmi», ha tuonato Pongiglione. La risposta è stata affidata all'assessore all'Ambiente Jorg Costantino.
«Siamo consapevoli di quanto sia sentito questo tema - ha spiegato l'assessore - la manutenzione della struttura è assolutamente in regola, come dimostrano i 370 mila euro spesi ogni anno. Questo non esclude che ci possano essere malfunzionamenti e quindi cattivi odori, dovuti ai trattamenti utilizzati all'interno del depuratore. Per provare a superare i disagi creati e capire se ci possano essere rilasci di liquami in mare, credo possa essere utile riunire una commissione ad hoc». Una proposta ben accolta da tutto il consiglio e dagli abitanti delle zone ammorbate, presenti alla seduta.
Molto spinosa la questione sollevata dai grillini Milena Debenedetti e Andreino Delfino che, durante un'interpellanza sulla presunta mancata applicazione dell'articolo 18 del decreto legge 83/2012 da parte del Comune, hanno accusato la giunta di commettere «illegalità». L'articolo del decreto governativo prevede che le concessioni di sovvenzioni e contributi da parte delle amministrazioni alle imprese, siano soggette a pubblicità sulla rete internet in un'operazione di massima trasparenza. I consiglieri del M5S, difficili da fregare quando si parla di web, hanno portato avanti un'approfondita ricerca e non hanno trovato pubblicizzata una buona parte degli elementi richiesti per legge. L'assessore al Bilancio Luca Martino ha difeso la maggioranza dalle accuse, facendo scudo con le «difficoltà tecniche nell'accesso a determinati dati sul web» e ha sparato a zero contro la presunta illegalità commessa e sollevata dai grillini, invitati in modo secco a moderare i termini.


Più di cinquanta cittadini con bambini hanno presenziato in aula durante la discussione di un ordine del giorno del leghista Arecco per scongiurare la chiusura della scuola elementare del Quartiere Rusca. La maggioranza, nonostante la bocciatura, ha lasciato aperto uno spiraglio, rimandando la decisione finale e chiedendo alla minoranza di partecipare ad una commissione per trovare soluzioni alternative.

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