«Macchè giravolta Dopo il Pdl, la mia esperienza politica è finita»

Caro Massimiliano,
io «traditore» degli elettori per avere lasciato il PdL? Una vecchia battuta, ma funziona, se scatta ancora l'applauso. A suo tempo risposi. E soffrii. Oggi, tornato al mio lavoro all'università, desidero solo condividere con Te e i lettori alcune riflessioni.
Da senatore dovevo rappresentare soprattutto, fra tutti gli Italiani, quei 352.968 Liguri che votarono PdL al Senato nel 2008. Col voto di due settimane fa si sono ridotti a 172.287, meno della metà. Il 51.2% di loro, scontento del PdL, ha «tradito» Berlusconi, delusa da lui, dal suo governo, dai suoi parlamentari «fedeli», e via via quadri ed eletti locali, in Liguria più che altrove (il risultato nazionale è un po' migliore). Ne ho parlato con molti cittadini (forse l'unico eletto ad aprire a mie spese un ufficio in pieno centro a Genova, dove tutti hanno potuto incontrare il «loro» rappresentante in Parlamento) e ne condivido le ragioni: governo inadeguato, leggi ad personam, scandali giudiziari e sessuali che nessuna persecuzione delle toghe rosse basta a spiegare da sola.

Io, dopo diversi voti contrari (il più noto sul c.d. «processo breve») in un colloquio privato con Berlusconi lo misi in guardia dal rischio che l'inesistente politica economica mandasse il governo in crisi entro l'estate 2011 (sbagliai di un paio di mesi) (...)

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