Ha vinto e giustamente Francesca Melandri, sorella di Giovanna la parlamentare. Bella donna, intelligente con una quasi «ossessione», il terrorismo.
È così Francesca Melandri?
«In un certo senso sì. Nel mio primo libro (Eva dorme) parlai del terrorismo in Alto Adige, che era di stampo indipendentista. In questo libro è terrorismo anni Ottanta. Credo che il dramma collettivo che il terrorismo rappresentò dovrebbe ancora oggi essere tenuto in conto».
Il suo racconta anche gli anni 70, allAsinara...
«Sì, è la storia di un padre che va a visitare un figlio terrorista in carcere, dove incontra una moglie che va a visitare il marito omicida. Storie umane che si intersecano».
Secondo lei, che senso ha oggi un Premio solo al femminile?
«Forse poco, ma è importante perché ancora la donna è poco stimata nel mondo editoriale. E questo premio può servire a svegliare... certe coscienze maschili».
Un basso potere decisionale delle donne, insomma. Ma perché non reagite?
«Ognuna reagisce come può e come sa: io scrivendo libri e vincendo Premi, sperando che serva a darci spazi e stima».
Francesca Melandri ha vinto con Più alto del mare, ha due figli, viaggiatrice, poliglotta. Ha detto: «Dedico questo libro ai detenuti e alle loro famiglie».
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