(...)dalla festa del Genoa. Gli esponenti della tifoseria organizzata infatti avevano accusato alcuni imprenditori locali di aver organizzato una crociata contro il Genoa. Da qui, secondo loro, sarebbero state tessute le prime tele per arrivare fino allinchiesta aperta dal pubblico ministero Alberto Lari e Giovanni Arena. Nel mirino gli stessi imprenditori che già qualche mese fa erano stati chiamati ad unopera di salvataggio della società rossoblù, compiuto alla fine grazie allintervento dello sponsor, la Costa Crociere, che aveva permesso alla squadra la regolare iscrizione al campionato.
Intanto il clima è teso e, imprenditore tra gli imprenditori, scende in campo anche il presidente del Livorno Aldo Spinelli: «Non so quali accuse vengano rivolte alla città - spiega Spinelli - ma la gente deve capire che a Genova persone che vogliono investire nel calcio non ce ne sono. Cè gente che ha lavorato una vita e che non vuole buttare via soldi già persi in partenza. Sicuramente io con questa storia non centro niente». Del resto Spinelli è lImprenditore con la i maiuscola del capoluogo ligure: «Ma non posso parlare per gli altri». Comunque sia il timore, non di un altro G8, ma di qualche sussulto è inevitabile, soprattutto nel caso in cui il Genoa fosse costretto a subire punti di penalizzazione, se non addirittura la permanenza in serie B: «Spero che non succeda niente ma è chiaro che un altro anno nella cadetteria sarebbe uno smacco e unumiliazione troppo grande, dopo 10 campionati di sofferenza, in una categoria che il Genoa non merita».
Intanto però dopo le minacce, giunte via telefono dopo che il numero di casa di Lari era girato con una catena di sms dei tifosi, le famiglie dei pm sono state poste sotto scorta.
Si era parlato anche di un possibile trasferimento dellinchiesta a Monza per evitare altri problemi ma lipotesi era poi stata smentita dagli stessi pm, che anzi hanno ingaggiato un duello per mantenere a Genova linchiesta.
Un ulteriore segnale che ha sollevato una certa preoccupazione in città, anche se il questore Salvatore Presenti per il momento ha smentito che si sia alzato il livello di guardia: «Siamo tranquilli, per ora si è svolto tutto nella massima serenità e gli unici piccoli problemi sono stati per acquistare la tessera per la prossima stagione. E chiaro che vigileremo, anche sulla sicurezza degli inquirenti che stanno lavorando. Tutti però devono procedere nella massima serenità e staremo attenti che non accada nulla ma fino a questo momento non ci sono segnali che ci possono far temere anche il più piccolo incidente». Intanto i tifosi del Genoa hanno deciso di sfilare anche davanti alla sede della Federcalcio dove si svolgeranno gli interrogatori, che inizieranno domani con i giocatori del Venezia, per proseguire fino a martedì 5 luglio con Stefano Capozucca, Enrico Preziosi e il figlio Matteo. Il primo luglio invece saranno ascoltati anche lamministratore delegato Scapini, prossimo a lasciare la società, e il segretario Bignone.
La sfilata è prevista proprio per il 5 luglio e fa seguito a quella che i supporter rossoblù avevano organizzato davanti a Forte San Giuliano per sostenere il presidente: «Giù le mani di Preziosi» si alzava lurlo della folla.
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