Nel ricordo di Lorenzo Traverso

Anche il Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Genova (con il suo presidente Luciano Piccinelli) ha portato il suo contributo alla giornata del «Professional day» che si è svolta anche nella nostra città nei giorni scorsi. La «giornata delle professioni», che ha avuto anche un risvolto nazionale, ha portato sul tavolo i tanti problemi che riguardano le varie categorie: «Abbiamo voluto farci sentire - dice Piccinelli - chiedendo un nuovo confronto con la politica per discutere un piano di rilancio per l'Italia».
È significativo che siano vicine le elezioni?
«Un caso, siamo alla seconda edizione ed anche la prima venne organizzata in questi mesi. Ma al di là delle date abbiamo voluto aprire un dialogo pubblico sulle prospettive di crescita del Paese e sul ruolo di 2.300.000 iscritti agli Ordini e ai Collegi professionali, che svolgono quotidianamente azione di supporto alla pubblica amministrazione e ai cittadini tutti».
V'è stata anche una tavola rotonda...
«Esattamente, dedicata alla riflessione sulle competenze, la passione e l'impegno dei professionisti italiani, e naturalmente genovesi, per il rilancio del nostro Paese. Oltre naturalmente al confronto con la politica».
Pensate che la politica vi ascolti?
«Intanto vediamo che governo viene fuori. Finora gli ascolti non sono stati particolarmente vivaci. Ma insistendo chissà che non cambi il vento».
Alla politica che cosa avete chiesto?
«Due cose sostanzialmente, la semplificazione e la sburocratizzazione che permette di muoversi con maggior facilità nel groviglio di lacci e lacciolo... Un incredibile groviglio».
E per quanto riguarda il vostro Collegio, i geometri oggi e domani?
«Sul nostro versante v'è un interessante progetto del Consiglio Nazionale, cioè uno “Standard UNI per garantire la qualità del lavoro del geometra».
Che vuol dire?
«Noi a Genova già lo applichiamo. Lo strumento vuole rendere più trasparente e corretto il rapporto fra professionista e cliente. Ma ciò ha bisogno di regole fisse, precise e uguali per tutti. Cioè questi standard UNI, che entreranno anche nel codice deontologico. Noi lo consideriamo già operativo: se uno dei nostri iscritti vuole svolgere una delle attività previste dalla lista (sono 48 i tipi di attività) deve seguire la filiera prevista».


I professionisti non si sentiranno ingabbiati?
«No. Si tratta di garantire una qualità minima, poi ognuno può offrire anche di più al proprio cliente».
La giornata ha previsto anche un collegamento con il presidente nazionale del CUP, Marina Calderone.

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