«Noi, scaricati nonostante l'impegno per il Pdl»

di Giorgio Bornacin*

Caro Massimiliano, la mia prima intenzione era quella di non rispondere e di non partecipare al dibattito che hai aperto su il Giornale. Il rispetto che porto ai lettori del nostro quotidiano e agli elettori del centro destra mi ha spinto a farlo.
Prima di chiedere cosa hanno fatto gli ex An o altri dirigenti, sarebbe più opportuno che chiedessi cosa hanno fatto i dirigenti locali e regionali del Pdl. Non ho avuto notizie di manifestazioni; pur abitando in centro non sono riuscito ad avere neppure un depliant del Pdl ed infine alle poche iniziative che sono state messe in cantiere non sono stato neppure inviato. Essendo sino al prossimo 15 marzo un parlamentare in carica del Pdl! Non ho ricevuto inviti alla manifestazione pressoché clandestina a Chiavari (a proposito perché non a Genova?) del Segretario Alfano ne ho ricevuto il calendario dei banchetti di propaganda in città, ne tantomeno sono stato invitato alla del tutto inutile chiusura della campagna elettorale tenutasi tra «quattro amici al bar» al Caffè Balilla, non troppo distante dalla sede del partito.
Non ho ricevuto neppure una telefonata da parte di mega o piccoli dirigenti del Pdl locale pur essendo ancora oggi (e lo sarò anche in futuro) un componente della direzione nazionale del Pdl. Nessuno mi ha contattato ad esclusione di Roberto Cassinelli che ha ricevuto la mia disponibilità ad un lavoro politico, purtroppo inutile. Come tu sai ho deciso di non ricandidarmi più un po' perché questa non è più la mia politica, un po' perché non avevo voglia di genuflettermi al satrapo di turno in «Via dell'Umiliazione» (in realtà Umiltà). Solo Claudio Scajola mi ha invitato al suo incontro di Albissola: ci sono andato volentieri ed ho detto la mia.
Nel 2008 un dirigente del Pd incontrandomi ad una manifestazione di Finmeccanica mi disse: «Voi avete fatto liste per vincere, noi per perdere». Nel 2013 si è verificato esattamente il contrario. Liste che tendevano ad escludere e non ad includere cercando di mettere in atto una politica del «più se ne vanno meglio è». Liste per giunta piene di paracadutati, pur amici, bravi e preparati, ma non in grado di catalizzare ulteriori consensi verso il Pdl. E, a proposito, si è mai visto che liste alle elezioni politiche non vengano discusse e ratificate dal Coordinamento Regionale?
Vedi caro Massimiliano io sono stato due volte fedele a Berlusconi. La prima dopo lo strappo di Fini e che mi costò un'amicizia di 44 anni, e la seconda recentemente con la nascita di Fratelli d'Italia. E continuerò ad esserlo. Le elezioni politiche Berlusconi le ha vinte da solo! Pensa, se oltre alla grande capacità politica e comunicativa di Berlusconi ci fossero stati candidati in grado di parlare al territorio e di essere ancorati ad esso! Allora sì, si sarebbe potuto tentare di ottenere una clamorosa vittoria politica! Miracolo che quasi accadde già alle elezioni del 2006 quando Fini e Casini (già allora gemelli del crimine) davano già le elezioni per perse. Nel 2013 si è perso non per i boicottaggi di qualcuno ma per l'incapacità della classe politica ligure di stare tra la gente e di vivere i bisogni della gente. Solo giochetti da Dc dei tempi di Martinazzoli per cercare di garantirsi il proprio posticino. «Non importa che si vinca o si perda, l'importante è che io garantisca il mio posto» (cosa poi rivelatasi beffardamente inutile).
E l'esclusione di Claudio Scajola? Su di lui solo fatti non provati, una Magistratura che non procede o che è costretta ad assolvere addirittura in istruttoria come per la vicenda del Porto di Imperia. Ma non pensi che Claudio Scajola con la sua capacità di organizzazione politica, con la sua capacità di includere, con la sua capacità di parlare con tutti, con i suoi risultati in Liguria, abbia fatto paura a troppa gente nella nostra regione e fuori?
E allora chiedi cosa poteva fare di più il partito e non i singoli. Quando io e Cassinelli guidavamo il Coordinamento Metropolitano con grandi sforzi e sacrifici abbiamo organizzato ogni venerdì e lunedì, per circa tre mesi, incontri con la popolazione Municipio per Municipio, cominciando da Voltri per finire alla Bassa Val Bisagno. Con la partecipazione di tanta gente che illustrava i propri problemi e di pochi lodevoli dirigenti e consiglieri comunali (che poi hanno raccolto alle elezioni amministrative i loro frutti). Mentre noi facevamo tutto ciò ci sono stati esponenti di partito che lo stesso giorno alla stessa ora organizzavano iniziative di inaugurazione di proprie attività commerciali. E questo la dice lunga.
Scusa la mia prolissità ma dovevo questi chiarimenti ai tuoi lettori e ai nostri elettori.

Io sono un uomo di Destra, la mia storia è di Destra, ho creduto e credo nel grande progetto del centro destra e del bipolarismo come accade in Francia, in Inghilterra, in Germania e negli Stati Uniti.
Ma se si va avanti in questa maniera e se per caso Berlusconi dovesse lasciare, un Pdl così ha solo un brillante futuro dietro le proprie spalle.
*senatore uscente Pdl

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