Pronti ai posti...via! Fermo sulla linea di partenza da qualche tempo, il Carlo Felice si prepara ad alzare il sipario e annuncia la tanto attesa stagione, fatta di cinque titoli operistici, due balletti e vari appuntamenti sinfonici: un cartellone nutrito, che dovrebbe far ben sperare.
Ottimista, in apparenza, il sovrintendente Giovanni Pacor, che con assoluta stringatezza ha sciorinato titoli e interpreti in arrivo sul palcoscenico genovese. Apre il 24 novembre il «Don Giovanni» di Mozart, lo stesso allestimento che ha debuttato lo scorso luglio al Priamàr di Savona (ma con cast nuovo), spettacolo più che apprezzato all'interno del cartellone estivo dell'Opera Giocosa, con la regia di Elisabetta Courir e la direzione di Giovanni Di Stefano.
Segue «Cinderella» (6,7, 9, 11, 14 dicembre e 5 gennaio) con il Balletto di Milano, un pout pourri delle inconfondibili musiche rossiniane. Torna poi «Turandot» di Puccini (23,27,30 dicembre), in coda alle recite della stagione precedente, che ha come protagonisti, questa volta, Daniela Dessì e Fabio Armiliato. Primo appuntamento dell'anno verdiano - nel 2013 si festeggiano i duecento anni dalla nascita di Verdi - «Macbeth» (19, 20, 22, 24, 26, 27 gennaio) in concomitanza con l'omonimo spettacolo in prosa allo Stabile. Un «Lago dei cigni» tutto particolare (1, 2, 3, 5 febbraio) andrà in scena con il Balletto di Pietroburgo, che interpreta il celebre lavoro di Caikovskij sul ghiaccio. Secondo appuntamento verdiano, «Rigoletto» (1, 2, 3, 5, 9, 10 marzo), con regia del baritono Rolando Panerai e un allestimento del tutto casalingo. Chiude in grande «Traviata» (dal 18 al 31 maggio) con la direzione del genovese Fabio Luisi e un cast che salta all'occhio, in cui spiccano Mariella Devia, Francesco Meli, Roberto Servile e il già citato Rolando Panerai. Più tutti i titoli sinfonici - tra cui anche la Premiére mondiale del concerto per violino e orchestra di Giovanni Allevi - e gli appuntamenti (conferenze, spettacoli, laboratori) per i ragazzi e gli insegnanti, segnalati e visibili sul sito del teatro.
E qui la domanda sorge spontanea (e lecita): ma una stagione così ambiziosa - perché, piacciano o no, i protagonisti in questione viaggiano su cachet mica da poco - è coperta? O ci si devono aspettare brutte sorprese in corso d'opera, tipo cancellazioni o cambiamenti di nomi in locandina come ahimè è già avvenuto in passato?
«Al momento siamo tranquilli - ha dichiarato il sindaco Marco Doria - naturalmente tenendo in considerazione che tutti i teatri italiani vivono la crisi in maniera assoluta e che quindi ci si può aspettare di tutto». Che, a dire il vero, è una risposta a metà, ma che per il momento ci deve accontentare.
E a tal proposito, non giunge inaspettato il caldo invito di Mario Menini, vicepresidente del cda, che si rivolge agli industriali genovesi: «Le fondazioni vivono sui contributi pubblici, ma anche su quelli privati, che sono ugualmente indispensabili; vi prego di tenere in considerazione il valore che il teatro deve avere nella cultura della nostra città».
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