DA PAGINA 45

(...) Parole chiarissime, ulteriormente rafforzate dal «Chiampa»: «Se non spezziamo questo sistema, non riusciremo mai a garantire un’immigrazione regolare sia per chi chiede asilo, sia per chi arriva chiedendo un lavoro».
A me, una sinistra che ragiona così, piace. A me, una persona con i modi di Chiamparino (anche umani, posso testimoniarlo personalmente, avendo avuto a che fare con lui a Montecitorio quando era un semplice deputato Ds), piace.
E non sono solo. Piero Fassino (Pd, ex ministro e segretario diessino) ha detto parole simili. Francesco Rutelli (Pd, ex ministro e candidato premier) ha espresso concetti analoghi. Filippo Penati (Pd, presidente della Provincia di Milano) ha solidarizzato col «Chiampa». Giorgio Merlo (Pd, deputato) ha ricordato come quelle del sindaco di Torino siano anche le posizioni di una buona parte della base del partito, soprattutto nelle fasce più deboli e soprattutto al Nord.
Enrico Letta (Pd, ex ministro) ha parlato di «puro buonsenso». Gianni Vernetti (Pd, deputato) ha sposato la linea di Chiamparino.

Francesco Tempestini (Pd, deputato) ha detto che «è tutto condivisibile».
In Liguria, invece, non ha detto niente nessuno. In Liguria non c’è un «Chiampa» e nessuno sta con il «Chiampa». Soprattutto, non c’è una sinistra come quella del «Chiampa». Dov’è l’errore?

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