(...) dove pure era stata eletta, lasciando il posto al sarzanese Lorenzo Forcieri, non ci ha pensato due volte. Ed ha scelto la Liguria, tenendo un ligure fuori dal Parlamento. Devessere questa storia del pesto. Evidentemente, le piace troppo.
Poi, è stato il turno di Sergio Cofferati. Tutti a contestare la sua candidatura nel Nord-Ovest, con dichiarazioni dure di Bresso e Chiamparino in Piemonte e una specie di fronda in Lombardia, con tanto di richiami ufficiali di Franceschini. E qui in Liguria? Niente. Tutti allineati e coperti, tutti felici.
Fino alla gaffe di Franceschini sui figli di Berlusconi - peraltro rettificata due volte, il giorno stesso e quello successivo - che, secondo gli osservatori, ha fatto rigirare la campagna elettorale e il caso Noemi. «Fareste educare i vostri figli a un uomo come Silvio Berlusconi? Berlusconi è un uomo politico di successo, ricco e potente. Alle italiane e agli italiani voglio fare solo una domanda: fareste educare i vostri figli a questuomo? Un uomo che guida un Paese deve saper trasmettere valori certi e chiari».
Ecco, quelle parole - che pure non erano a caldo, ma meditate, come hanno testimoniato alcuni esponenti dello staff del leader del Pd - Franceschini le ha dette scendendo dal treno alla stazione di Albenga.
Che quelle parole erano, come al solito, la cartina di tornasole su un sentimento di superiorità della sinistra. Sul credersi, sempre e comunque, migliori degli altri.
Anche ad Albenga, nessuno degli esponenti locali del Pd ha fiatato. Vittime, per lennesima volta, della maledizione di Roma. E del loro scarso coraggio.