La «pecorella» eroica è un carabiniere genovese

La «pecorella» eroica è un carabiniere genovese

Sotto quella maschera antigas, due occhi seri, impassibili. Capaci di fissare chi li sfidava, con insulti pesanti, opponendo la forza della professionalità. La «pecorella» dei carabinieri (così lo definiva il manifestante che sperava in una sua reazione) è un «genovese» di adozione. Stefano Fadda, 28 anni, è uno degli uomini del Battaglione Liguria agli ordini del colonnello Giuseppe D’Agostino. Preparato e professionale, il militare ha ricevuto un encomio dal comando generale dell’Arma per non aver reagito alle provocazioni del No Tav martedì mattina durante gli scontri in Val di Susa sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia.
Fadda, originario di Oristano in Sardegna, vive e lavora a Genova da circa un anno. È «single». È carabiniere semplice, nessuna mostrina sulle spalline, eppure una capacità di comportarsi nel migliore dei modi, senza regalare a chi aveva di fronte, l’occasione per scatenare una guerriglia o accampare scuse. Fadda si è sempre occupato di ordine pubblico, sia durante gli incontri di calcio sia nelle manifestazioni di piazza. A consegnargli l’encomio è stato comandante generale dell’Arma Leonardo Gallitelli che ha sottolineato «la fermezza e la compostezza dimostrate che hanno impedito ad una situazione delicata di degenerare in ulteriori incidenti».
Ma lo stesso Comando generale ora alza un muro a protezione del suo militare.

Vietato cercare dichiarazioni o dei suoi colleghi, o dei suoi superiori. «Esigenze di cautela», spiegano da Roma. Timori di vendette o di attacchi proditori da parte di chi è stato sconfitto da un carabiniere professionale e inappuntabile.

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