Porto d’Imperia, Caltagirone in manette

Porto d’Imperia, Caltagirone in manette

È stato arrestato ieri mattina dalla Polizia postale di Imperia per truffa ai danni dello Stato, Francesco Bellavista Caltagirone, 73 anni, l’imprenditore romano immobiliarista e compagno di Beatrice Cozzi Parodi (costruttrice edile del ponente, vedova dell’onorevole dell’Udc Gianni Cozzi e soprannominata «nostra signora dei porti»), nonchè presidente dell’Acqua Mare, società che detiene il 33,3% delle quote della Porto di Imperia spa.
Al momento della misura di custodia cautelare il sindaco Paolo Strescino e Francesco Bellavista Caltagirone stavano parlando nell’ufficio del primo cittadino, quando quest’ultimo è stato convocato dagli agenti della Polizia postale in sala giunta dove è stato informato dell’ordine di arresto nei confronti dell’imprenditore romano. Una volta tornato nel suo ufficio, Strescino ha informato dei fatti Caltagirone accompagnandolo successivamente in sala giunta dove l’imprenditore è stato preso in consegna dalla Polizia postale e condotto al comando di via Spontone per l’interrogatorio.
Dopo alcune ore il trasferimento presso il carcere di Imperia, passando per un’entrata secondaria per evitare giornalisti e fotografi. Ma le manette ai polsi sono state messe anche a Carlo Conti ex direttore della Porto di Imperia spa e più volte assessore comunale del Psi a Sanremo negli anni ’80 e ’90, oltre ad essere il braccio destro dell’ex ministro Claudio Scajola. Fermato a Sanremo, è stato accompagnato presso gli uffici della Polizia postale per l’interrogatorio e successivamente, come Caltagirone, è stato trasferito presso la casa circondariale di Imperia.
Ma oltre ai due eccellenti arresti sarebbero giunti tre avvisi di garanzia a Paolo Calzia 69 anni (direttore generale del Comune), Delia Merlonghi 67 anni (legale rappresentante di Acquamare s.r.l.) e Domenico Gandolfo (ex presidente della Porto di Imperia, ma quest’ultimo però ha smentito la notizia attraverso una nota stampa).
Il Procuratore della Repubblica di Imperia, Giuseppa Geremia, nel confermare i due arresti, ha affermato: «Stiamo indagando su una truffa dell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro, inferiore al milione di euro. Le indagini sono partite su una segnalazione della Polizia postale e gli arresti sono motivati anche da un possibile pericolo di fuga».
Con gli arresti di ieri si conclude la prima parte dell’inchiesta sul porto di Imperia iniziata nel 2010, dove lo scorso anno ci fu la revoca della concessione alla società di Caltagirone da parte del dirigente del Comune, Pierre Maria Lunghi che scatenò l’ira dell’Acqua Mare che fece ricorso al Tar e di alcuni esponenti dell’amministrazione comunale imperiese, con in testa il sindaco Strescino. Alla luce di quanto accaduto, ovvero con l’arresto dell’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone e di Carlo Conti, il sindaco Paolo Strescino, scusandosi con gli organi di stampa, ha comunicato, in una nota, che non ha nulla da dichiarare nell’imminenza dei fatti. Ricordiamo che la Porto di Imperia spa è divisa in tre quote da 33,3% ciascuna detenute dall’Acqua Mare, Comune di Imperia e da una cordata di imprenditori locali tra i quali spicca il patron dell’olio Pietro Isnardi, suocero del consigliere regionale pdl ed ex vice sindaco del capoluogo Marco Scajola.


Centoquaranta milioni di euro, questo il costo dell’opera iniziata nel 2007 che avrebbe dovuto dare ad Imperia un appeal più turistico, ma l’inchiesta avviata dalla procura, su input di un esposto inviato dal Partito Democratico regionale, ha dovuto accertare le modalità di assegnazione della concessione delle aree, bloccando nel 2010 i lavori, ad un nulla dalla conclusione.

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