Cronache

Quelle code infinite all'ufficio postale senza neanche un wc

Ma come è possibile che un ufficio pubblico come le poste non abbia i servizi igienici per gli utenti e che costringa quindi tutta la clientela a ora interminabili di attesa senza dare la possibilità di usufruire in caso di bisogno di una toilette? Succede, eccome se succede. A Genova, in via Dante, nella sede centrale delle poste per di più, dove la gente in attesa è costretta a sopportare situazioni a volte al limite dell'increscioso e dell'imbarazzante. «Ma una persone anziana deve fare tre ore di coda e non c'è un servizio igienico?», tuona il signor Giorgio Conte, 86 anni residente a Castelletto che ha vissuto in prima persona questo disagio. «Abbiamo fatto le nostre rimostranze alla direzione - racconta il signor Conte -. C'erano delle persone in difficoltà che per non abbandonare il posto, sono state costrette a farla lì, sulla panca....Insomma, non mi faccia raccontare di più. Ma secondo lei una persona di una certa età, resta tre ore in attesa, senza dover andare al bagno? Mi scusi sa...».
È stato un caso, o meglio, un'altra scomodità a carico dei cittadini a portare il signor Conte alla sede centrale di via Dante. «Fino a qualche tempo fa, per chi abitava nel quartiere, le raccomandate si ritiravano nelle varie succursali in Castelletto, Assarotti o Spianata Castelletto - spiega lui -. Invece da un certo periodo, non è stato più possibile ritirarle e si deve andare nella sede di via Dante». Quindi lui, il signor Conte prende e va, entra nell'ufficio alle 11.13 ed esce alle 13.27. «Abbiamo fatto una coda di due ore e 14 minuti e mi hanno detto che era ancora una situazione rosea, perché nei festivi e nei lavorativi si aspettano anche tre ore. Ma perché intasare un ufficio centrale, quando prima ci si metteva due minuti a prendere la raccomandata nelle succursali? Anche le sportelliste non capivano la ragione di questa scelta, avendo loro l'ufficio centrale già intasato ogni giorno».
Tant'è che nell'attesa, il signor Conte ha modo di notare l'assenza dei servizi igienici e la difficoltà in cui si trovano gli altri utenti. «Gli stessi dipendenti ci hanno detto che hanno sollecitato a risolvere questo problema, ma che dall'alto facevano orecchie da mercante - continua Conte -. Noi eravamo al numero 91 soltanto per uno sportello. Nel salone ci saranno state almeno 300 persone, faccia un po' lei...

Ma dico, gli anziani, i bambini, i giovani: come fanno?».

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