Nel giorno dell'esordio di Delio Rossi sulla panchina blucerchiata la Sud ricorda Simona, storica leader dei Fedelissimi. Per lei striscioni e coreografia. Invece nessuna scritta né per Ciro Ferrara, né per il nuovo tecnico doriano. C'era pure il ritorno tra i convocati per l'ex capitano Angelo Palombo. Applausi e cori invece per lui. Non è iniziata bene l'avventura dell'ex tecnico viola. Sconfitta contro la «sua» Lazio. Decide Hernanes. «Ero curioso di giocare questa gara proprio per vedere l'approccio e le difficoltà della squadra. Quindi ho visto cose positive e cose negativa. Ripartiremo dalla prima mezz'ora dove abbiamo fatto bene. Poi dopo il gol della Lazio, anche per merito loro, non siamo più riusciti a renderci pericolosi». La squadra riprenderà il 30, e tre giorni dopo si riaprirà il mercato. «Prima devo conoscere meglio i giocatori, e quattro giorni chiaramente non bastano. La società quando mi ha chiamato mi ha detto chiaramente che devo cercare di valorizzare al massimo gli elementi che ci sono in rosa. Sono convinto che però se ci sarà da intervenire per migliorare l'attuale organico, nessuno si tirerà indietro».
Rossi spiega i motivi del 4-3-1-2. «Come avevo detto alla presentazione non potevo stravolgere e così ho scelto questo modulo con cui l'anno scorso la Samp aveva vinto il campionato. Se passerò al 4-3-3? Quando si arriva in corsa sono io che mi devo adattare ai giocatori e non viceversa». L'ex tecnico viola ha già capito in cosa bisogna migliorare. «Dovremo lavorare molto sulla fase di possesso, dal momento che abbiamo poche volte fatto girare il pallone da una parte all'altra del campo. Ho visto inoltre troppi lanci lunghi e nella ripresa la squadra si è troppo allungata». Chiusura su Ferrara: «Non mi permetterò mai di criticare un mio collega che ha lavorato benissimo». L'unico calciatore che si è presentato in sala stampa è stato Nicola Pozzi: «Come l'anno scorso dobbiamo lavorare e correre. Sappiamo che stiamo attraversando un momento difficile, possiamo uscirne solo se saremo tutti uniti. Siamo molto dispiaciuti».
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