Rossi reinventa la Sampdoria

Delio Rossi non vuole parlare né di salvezza né di prolungamento di contratto. La Sampdoria ha ancora bisogno di almeno tre punti per salvarsi. Domani la trasferta di Bologna. «Non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo – dice il mister doriano – nel calcio o arrivi o non arrivi. Non esiste il gran premio della montagna».
E però, dando un'occhiata alla classifica, quella del Dall'Ara potrebbe essere la classica partita da pareggio. «Il Bologna in casa sa farsi rispettare. Partita serena? Abbiamo bisogno tutti e due di punti. Niente calcoli». Delio Rossi fa il burbero, dunque, anche se – nonostante la Sampdoria non vinca da un mese e mezzo – si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno. «È importante vincere, certo, ma è ancora più fondamentale centrare l'obiettivo stagionale. Quando arrivai qui, c'era una situazione molto complicata. Avrei firmato per trovarmi, in questo momento della stagione, a 9 punti dalla zona retrocessione».
Formazione particolarmente rinnovata. Out Krsticic, Eder ma anche gli squalificati Costa e De Silvestri. Dovrebbe esserci spazio per Mustafi, Berardi e – un po' a sorpresa – anche per Renan e Poulsen. «Non ho preclusioni, non ho pupilli. Tutti sono importanti. Anche se uno di loro dovesse essermi antipatico, lo metto in campo, se mi fa vincere le partite. Poi magari non ci esco a cena. Come sta Sansone? Bene, uno che si chiama Sansone non può che stare bene...». Quindi, i veleni post derby e il botta e risposta tra Krsticic e Matuzalem. «È come la guerra in Darfur, nessuno la conosce. Tutti invece sanno della guerra in Afghanistan. Ci sono guerre di serie A e di serie B.

Se un fallo del genere lo avesse subito Totti, ne avrebbero parlato tutti».
Intanto lunedì 13 maggio all'Hotel Marriot di Milano il premio «Gentleman per lo sport» andrà al presidente della Sampdoria, Edoardo Garrone.

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