Il sindaco non scioglie la riserva, la suspense dura fino all'ultimo

Solo otto consiglieri hanno risposto all'appello che ha aperto il consiglio comunale di Sanremo in cui si sarebbe dovuto parlare del piano di impresa del casinò. La seduta è stata così sospesa per mancanza di numero legale. La maggioranza ha preferito disertare l'aula, e non trattare un argomento così importante per la città, per aspettare la decisione del sindaco Maurizio Zoccarato sul suo possibile ritiro delle dimissioni.
«Come Pdl abbiamo deciso di non partecipare alla seduta in attesa che il sindaco sciolga la sua riserva – ha spiegato il capogruppo Giuseppe Sbezzo Malfei, l'unico presente a Palazzo Bellevue –. Questo perché se rimarrà in carica sarà importante avere anche il suo contributo, durante il dibattito in consiglio, su un argomento come quello del piano di impresa del casinò vitale sia per la città sia per il bilancio del Comune». Dure le polemiche da parte dell'opposizione che ha lanciato pesanti accuse, sia per come è andata la seduta sia per quello che viene definito un periodo di stallo del Comune da quando Zoccarato ha annunciato le dimissioni.
«Ormai è totalmente saltata la coscienza del ruolo istituzionale svolta dal sindaco di Sanremo – ha detto il consigliere comunale Massimo Donzella -. Non rientra nelle regole della politica dimettersi da sindaco di una città in gravissima crisi economica per un semplice vezzo personale.

La triste realtà è che ci troviamo di fronte ad un sindaco che non è mai stato guida e riferimento di questa città, ed ormai alle sue filastrocche da menestrello e cantastorie nessuno crede più. Quando c'era la politica, dopo un'azione del genere, la maggioranza al rientro in consiglio ne avrebbe senza indugio votato la sfiducia».

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