Troppi ricorsi: in ritardo la copertura del Bisagno

Quattro mesi di ritardo per l'avanzamento dei lavori sul Bisagno si potevano evitare. E magari, i nuovi cantieri che dovranno partire a breve tra la zona della Questura e corso Buenos Aires si potevano mettere in maggior sicurezza prima della stagione autunnale. Ma tant'è. Tra corsi e ricorsi (amministrativ) l'affidamento dei lavori per il rifacimento della copertura del torrente cittadino è andata a rilento. Soltanto il 24 agosto scorso il Tar della Liguria ha emesso un'ordinanza con la quale ha stabilito che i lavori debbano partire, visto che in casi come questo «prevale l'interesse pubblico al celere avvio delle prestazioni che formano oggetto dell'appalto», e decretando dunque la celere stipula del contratto e dell'esecuzione dei lavori che sono stati affidati al Consorzio Stabile per le infrastrutture.
Infatti è dal 6 marzo scorso che è stata bandita la gara per l'affidamento dei lavori di copertura del Bisagno (secondo lotto) vinta dall'associazione temporanea d'imprese composta dal consorzio stabile per le Infrastrutture e dalle società Sirce Spa, Vipp Spa, e Tre Colli Spa che si sono unite in proprio al fine di aggiudicarsi la gara.
Tuttavia sono immediatamente scattati i ricorsi di altri concorrenti esclusi, come l'Ati composta da Consorzio Stabile Pamoter, Comes Tigullio Srl, Teas Srl e Simes Tigullio Srl e l'Ati di Grandi Lavori Fincosit Spa e Nuova Coedmar Srl.
Così il tribunale amministrativo della Liguria il 12 luglio aveva ha emesso l'ordinanza istruttoria per effettuare una verifica tecnica nel merito delle cause che avevano comportato l'esclusione delle stesse dalla procedura di gara, ma non aveva disposto alcuna sospensione dell'iter amministrativo propedeutico all'avvio dei lavori.
Proprio in considerazione di ciò il commissario straordinario che ha indetto la gara, l'ex prefetto di Genova Giuseppe Romano, decide di stipulare comunque il contratto ritenendo fondamentale l'interesse della collettività alla realizzazione di un'opera di così elevata importanza sotto il profilo idraulico per la città.
Tale decisione era supportata da altri provvedimenti giudiziari assunti sulla stessa vicenda sia dal Tar Liguria su precedenti ricorsi sia dal Tar Lazio (sui ricorsi con sospensiva di due altre società escluse), nonché dal Consiglio di Stato, che avevano tutti respinto le richieste di sospensione cautelare proposte dai vari ricorrenti rilevando «il preminente interesse pubblico alla realizzazione di un'opera di così fondamentale importanza per la collettività genovese».
Ma è stato impugnato dagli esclusi anche il provvedimento del commissario Straordinario con cui si è deliberato di procedere alla stipula del contratto. L'udienza era il 23 agosto scorso, ben sei mesi dopo il bando, e nel frattempo i lavori sul Bisagno erano ancora fermi.
A questo punto il Tar Liguria ha emesso l'ordinanza n.

302 del 24 agosto 2012, con la quale ha respinto le istanze di sospensione, deliberando che: «prevale l'interesse pubblico al celere avvio delle prestazioni che formano oggetto dell'appalto», e decretando, dunque, la necessità della celere stipula del contratto e dell'esecuzione dello stesso al precipuo e fondamentale soddisfacimento dell'interesse della collettività. Al momento non esistono al momento ulteriori impedimenti al celere avvio dei lavori. Ma sono stati persi diversi mesi. E ha iniziato a piovere.

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