«La vera sfida? Creare una nuova classe politica»

«La vera sfida? Creare una nuova classe politica»

La formazione di una nuova classe dirigente politica capace di subentrare, al momento opportuno, agli attuali amministratori: è la sfida - o meglio: l’obiettivo - che Carlo Bagnasco, capolista del Pdl alle elezioni comunali di Rapallo, porta avanti da tempo con assoluta convinzione e vuole continuare ad affermare.
Allora vuol dire, Bagnasco, che voi giovani non vedete l’ora di sostituire il sindaco, ricandidato, Mentore Campodonico, che pure, per come ha governato in questi anni, gode di ampio consenso fra i cittadini?
«Niente di tutto questo. Dico di più: non solo il giudizio mio personale e del partito nei confronti dell’amministrazione-Campodonico è assolutamente positivo, tanto che è stato confermato con favore per il prossimo ciclo al vertice del Comune, ma è stato lo stesso sindaco in carica a condividere e sostenere questa campagna di formazione dei quadri. E poi...».
C’è dell’altro?
«Eccome! Lo stesso Campodonico, il più giovane dei candidati sindaci in corsa, è perfettamente consapevole che, dopo due mandati consecutivi, non sarebbe più rieleggibile. E quindi avverte come noi l’esigenza di creare il ricambio adeguato. Novità nella continuità».
La vostra generazione, comunque, ha già dimostrato di trovarsi a proprio agio in politica.
«Abbiamo cercato di farlo fin da quando io e altri come me hanno iniziato a confrontarsi con i temi e i problemi della città».
Cinque anni fa, all’epoca del suo ingresso in consiglio comunale?
«Direi anche prima. Ho 35 anni, una professione di farmacista, due figli piccoli, Roberto e Ludovica Alessandra. Ma la politica è un impegno civile e una grande passione. In pratica mi sento impegnato in politica da quando, di anni, ne avevo 15. Più a fondo, è chiaro, da quando sono stato eletto in Comune, nel 2007, risultando secondo per indice di gradimento».
Da allora, ha macinato iniziative, alcune recepite addirittura a livello nazionale.
«Come quella del disco-bus. Siamo stati il Comune pilota, tre anni fa: si trattava - e si tratta ancora, perché l’iniziativa continua - di mettere due mezzi pubblici, con a bordo una telecamera collegata a Gps e un accompagnatore, a disposizione dei ragazzi che escono dalle discoteche. Siamo partiti a Rapallo, appunto, ma l’iniziativa è stata ripresa da Santa Margherita, recepita dalla Provincia di Genova e da altre amministrazioni nazionali. Una bella soddisfazione, e una risposta puntuale alla domanda di sicurezza di genitori e figli».
Ma lei, Carlo Bagnasco, non si è fermato lì.
«Mi sono occupato a fondo anche di pubblica istruzione, e i particolare di ristrutturazione dell’Asilo Rainusso e della Scuola Santa Maria. Ricordo anche che l’amministrazione Campodonico ha mantenuto i livelli di tassazione, i buoni mensa, più bassi fra gli istituti del Tigullio. Poi, in materia di strade private da riconvertire in vicinali a uso pubblico...».
Un momento: qui siete stati accusati di «andare a sinistra».
«I provvedimenti di “privatizzazione“ delle strade presi a suo tempo dal sindaco Capurro miravano a fare cassa, non all’interesse dei cittadini. Noi, invece, ci siamo mossi in questo senso».
Ne hanno sofferto le casse comunali?
«Assolutamente no. Anzi, Rapallo è giudicato Comune virtuoso, sano, con i conti in ordine e i bilanci trasparenti.

Uno dei 143 Comuni virtuosi d’Italia. Continuando a promuovere politiche sociali. Insomma: abbiamo dimostrato di saper fare buona amministrazione. E, se i cittadini di Rapallo ci confermeranno il consenso, continueremo decisamente su questa strada».

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