Una cresta da 25mila euro fatta sui viaggi di assessori, consiglieri e funzionari della Regione. Un'accusa non da poco quella avanzata dallo stesso ente di piazza De Ferrari nei confronti dell'agenzia di viaggio genovese Misha Travel che ha in appalto dal 2010 l'organizzazione delle missioni e delle trasferte della Regione. L'accusa di frode ad ente pubblico è formalizzata in un esposto alla Procura della Repubblica perché chiarisse i contorni di una vicenda che, nelle scorse settimane, aveva fatto capolino in consiglio regionale attraverso un'interrogazione presentata da Raffaella Della Bianca (Riformisti italiani) che chiedeva chiarezza sull'argomento visti i continui sprechi che gravano sulla Regione, «in questo modo si gettano dalla finestra migliaia di euro ogni settimana». La vicenda nasce da un controllo effettuato dall'ufficio personale di De Ferrari sulle richieste di pagamento dal quale emerge come il prezzo dei biglietti aerei pagati alla Misha Travel sia più alto rispetto a quanto comunicato dal call center di Alitalia.
L'agenzia di viaggi, peraltro, ha avuto in appalto le trasferte della Regione Liguria dal 2010 dopo aver vinto una gara alla quale ha partecipato come unico concorrente e stipulata su un giro di denaro da 720mila euro l'anno che per effetto della Finanziaria Tremonti del 2011 si è poi dimezzato. Una questione che fa discutere ancora di più perché amministratore unico della società è Domenico Scidone, fratello di Francesco, ex assessore comunale ed esponente dell'Italia dei Valori.
«Non sono un bandito ma una persona che ha sempre lavorato onestamente e anche nell'interesse della città» replica alle accuse Domenico Scidone spiegando di aver saputo solo recentemente dell'esposto in Procura e chiarendo «che si è già risolto con l'archiviazione da parte della magistratura perché non esistono i presupposti della frode». Il titolare del tour operator, più che altro rivolta le accuse contro la Regione più volte morosa nei suoi confronti tanto da decidersi a chiedere per primo la rescissione dell'impegno contrattuale per inadempimento nel giugno scorso: «Eravamo arrivati ad un debito da 50mila euro che si è ridotto a circa 30mila dopo mie richieste pressanti. In questi anni ho guadagnato dall'appalto con la Regione il 3,2 per cento dell'intero ammontare, proprio quei 24mila euro che mi vengono imputati come cresta». Secondo Scidone, infatti, i funzionari regionali che hanno lavorato sulla verifica dei costi di viaggio, hanno preso in considerazione le cosiddette tariffe confidenziali, quelle alle quali l'agenzia acquista realmente il ticket per poi rivenderlo con una commissione del 10 per cento. «Non solo, ma alla Regione ho sempre proposto diverse ipotesi di trasferta sia per l'aereo che per la destinazione alberghiera in modo da far sì che scegliessero quella a loro più congeniale per spostamento e risparmio economico».
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