Votate Pdl anche per premiare l'on. migliore

Votate Pdl anche per premiare l'on. migliore

(...) cambia anche la risposta.
Infatti, se per scoraggiare un potenziale elettore di Giannino basta guardare i sondaggi e fargli capire che il suo voto è con ogni probabilità buttato via, certamente al Senato dove è impensabile che FARE faccia l'otto per cento regionale, ma quasi certamente anche alla Camera, dove non si capisce come sia possibile che in tre settimane Oscar passi dall'uno e mezzo che gli danno praticamente tutti i sondaggi, fors'anche largheggiando, al quattro necessario. Insomma, votare Fermare il declino, in fondo, è un altro modo di votare Ingroia o Vendola o Monti o Bersani, senza saperlo.
Diverso, ovviamente, il caso di Grillo. Non perchè - a mio parere, ovviamente, ci mancherebbe - il voto al Movimento Cinque Stelle non sia sbagliato, ma perchè invece i grillini a Montecitorio e Palazzo Madama ci andranno certamente. E ci andranno in tanti. Portando anche istanze positive, come quella che tu citi della restituzione del finanziamento pubblico.
Però, posso dirlo? Votare uno solo perchè restituisce il finanziamento pubblico o «per fare casino», non mi sembra un gran modo di votare. Anzi, mi pare estremamente semplicistico, riduttivo e tafazziano. Insomma, caro Marco, rischi di fare come quel simpatico personaggio di Aldo, Giovanni e Giacomo che passava la vita con una bottiglia in mano e se la dava allegramente sui cosiddetti.
Tremonti avrà pure le sue colpe. Ma il tuo discorso cade quando tu dici che ti sei «stancato di firmare cambiali in bianco», arrivando all'autolesionismo di dire che «ovviamente il cuore mi direbbe di votare Roberto Cassinelli, persona squisita e politico sincero». E allora, perchè non votarlo? Soprattutto ora che, come raccontiamo qui, la lista Monti al Senato in Liguria appare sempre più in caduta libera e un secondo seggio per il Pdl (e proprio per Roberto Cassinelli, con l'ulteriore consolazione che, in caso di ritorno al giornalismo anticipato di Augusto Minzolini si aprirebbero ottime prospettive anche per un'altra persona di cultura come Alessandro Gianmoena), non è più un miraggio come appariva fino a pochi giorni fa.
La crescita del Pdl è esponenziale, sia alla Camera (dove sono candidati, fra gli altri, un capolista che ha un seguito e una credibilità popolare come Sandro Biasotti e un deputato che ha saputo portare a casa risultati per la Liguria come Michele Scandroglio), sia soprattutto al Senato. Dove, non mi stancherò mai di dirlo, la partita della vita per il Pdl ligure è quella di riportare in Parlamento Roberto Cassinelli, persona perbene, deputato che ha sempre ascoltato gli elettori, recordman di presenze sul podio fra i parlamentari più presenti di tutta la legislatura e attivissimo alla Camera al di là delle presenze. Tanto che, l'ultima seduta della legislatura, una funzionaria quasi in lacrime gli ha detto: «Onorè, lei va in Senato e qui non torna. E gente che non ha fatto nulla, la rivedremo il mese prossimo...».
Penso che ci siano parecchi motivi per votare Pdl e Berlusconi ne crea ulteriori ogni giorno. Ma, anche se proprio si vuole essere minimalisti, Cassinelli è il motivo aggiunto. E lo è, caro Marco Marchionni, soprattutto facendo il confronto con coloro che vorresti votare tu, «stanco di firmare cambiali in bianco».
Ma lo sai che i candidati del Movimento Cinque Stelle sono stati scelti con procedure che premiano coloro che non hanno avuto le preferenze necessarie per essere eletti in consiglio comunale? E che, se non fosse stata eletta al Municipio Ponente e poi arrestata per spaccio di droga, in pole position ci sarebbe la barista di Sestri Ponente prima dei non eletti a Tursi?
Capisco il fascino della novità e - ribadisco - alcune istanze certamente positive del Movimento Cinque Stelle. Ma penso che, per governare un Paese, servano anche qualità ed esperienza.

E credo, caro Marchionni, che molti di quei candidati tu non li assumeresti mai nel tuo negozio. Quindi, non si vede perchè tu li voglia a guidare l'Italia.
Medita, caro Marco, medita.
Con affetto ricambiato, tuo,

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