Roma - È l’Italia di tutti i giorni quella che ha affidato le proprie istanze di rinnovamento ai diecimila gazebo del Pdl nello scorso fine settimana. Oltre ad aver votato le priorità del programma del centrodestra i cittadini hanno potuto avanzare suggerimenti da aggiungere alle proposte già contemplate. Ed è in questo spazio libero che il sentiment dei cittadini ha trovato sfogo: c’è bisogno di sicurezza, aiuti alle famiglie e meno tasse, ma soprattutto di dare un taglio alle prebende della «casta».
«Dopo aver ridotto drasticamente il numero di deputati e senatori, bisogna procedere con l’eliminazione graduale dei privilegi della casta cominciando con il cumulo di pensioni e vitalizi», ha scritto un simpatizzante. «Bisogna tagliare le spese della pubblica amministrazione. Questo è il Paese degli assenteisti! Il merito non premia», si lamenta un altro. «Di ogni candidato bisogna rendere nota la moralità e il curriculum professionale», chiede un sostenitore del Pdl.
«È assolutamente necessario che i politici taglino i loro stipendi e i loro rimborsi spese», propone un elettore. «Suggerisco che vengano esercitati controlli più severi sulla “fine” che fanno i soldi stanziati per attività sovvenzionate dallo Stato», sottolinea una scheda, mentre in un’altra si chiede un censimento di tutte le opere pubbliche incompiute sul modello di Striscia la notizia.
Per il resto, come ha osservato il responsabile Comunicazione elettorale e Internet di Forza Italia, Antonio Palmieri, «i due terzi dei suggerimenti riguardano i tre temi della sicurezza, del fisco e della famiglia, mentre un terzo tratta di questioni non affrontate dal questionario». Tra queste, si segnala l’assoluta disponibilità dei «pidiellini» a riaprire il capitolo nucleare per assicurare un’ulteriore soluzione al problema energetico. «Sul web - aggiunge Palmieri - sono giunte oltre 40mila segnalazioni su 83mila partecipanti alla consultazione. Una passione commovente e una discreta competenza nel proporre soluzioni».
Ad esempio, un simpatizzante ha proposto un interessante escamotage per risolvere il problema degli affitti per gli universitari fuori sede. Canoni calmierati per gli studenti che occupano una stanza in casa di pensionati che abitano soli. In cambio gli anziani disporrebbero di un reddito integrativo non tassabile. Entrano meno nel dettaglio le donne che chiedono una maternità che sia compatibile con il lavoro o i disoccupati con più di 45 anni che sperano in incentivi che rendano più facile la loro ricollocazione. O le famiglie che chiedono l’Iva al 4% sui prodotti per l’infanzia, il buono-scuola sul modello della Lombardia e l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro.
Non è solo la questione salariale a tenere banco, ma soprattutto la sicurezza e la necessità di un fisco che sia «amico del contribuente». In molti casi, infatti, le città vengono vissute più come una giungla che come un consesso civile di abitanti. «Velocizzare le procedure di espulsione di cittadini anche comunitari responsabili di reati», «Abito a Milano in zona Sempione e i poliziotti di quartiere non li ho mai visti», «Perché chi difende la propria famiglia dai malviventi rischia ancora la galera?», «Ci vuole flessibilità zero». Sono solo esempi, ma esprimono chiaramente come il livello di saturazione sia ormai oltrepassato.
Sul capitolo tasse i simpatizzanti hanno pochi dubbi: «Bisogna allargare la fascia di spese deducibili e detraibili», «rimodulare le aliquote Irpef» e «intervenire sui mutui». «Il mio sogno - scrive un internauta - è che il cittadino possa fidarsi dello Stato. Oggi in Italia avere una piccola impresa è considerato un reato. Odio l’atmosfera di decadenza che Prodi è riuscito a creare».
Vi sono poi le proposte di coloro che hanno un problema o una passione particolare: si va dalla difesa degli insegnanti «umiliati dagli alunni» alle strutture per i cani abbandonati passando per le
agevolazioni ai celiaci. Il messaggio è chiaro: «poche chiacchiere e incominciare a rimboccarsi le maniche seriamente!». Non è un certo questo un popolo che ama parcheggiare in seconda fila, come qualcuno lo aveva definito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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