Georges Simenon, lo scrittore che continua a parlare in cinquanta lingue

Vent'anni fa moriva il grande romanziere belga di lingua francese. Mai dimenticato dal grande pubblico, è ancora oggi uno degli autori più letti e tradotti nel mondo. Al via le celebrazioni dell'anniversario con mostre, convegni e festival cinematografici

Georges Simenon, lo scrittore che continua a parlare in cinquanta lingue

Vent'anni senza Georges Simenon, e sembra un secolo. Il papà di Maigret, lo scrittore di “terra” belga e lingua francese, uno degli autori più letti nel pianeta (sic), è morto nel 1989, ottantaseienne (era nato a Liegi, il 13 febbraio 1903): in questo Duemila e nove saranno molte le manifestazioni per ricordare Monsieur. Del resto Simenon è stato uno degli scrittori più prolifici del Novecento, oltre che dei più amati: fra i tanti aneddoti che girano sul suo conto c'è quello secondo il quale era in grado di scrivere fino a ottanta pagine al giorno... Non è un aneddoto, ma statistica, invece, il fatto che la tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi, supera i settecento milioni di copie! Secondo l'«Index Translationum» (il database dell'UNESCO che raccoglie tutti i titoli tradotti nei paesi membri), Simenon è il quindicesimo autore più tradotto di sempre. Per la cronaca, l'ultimo titolo arrivato in questi giorni in Italia della premiata ditta Simenon&Adelphi (la casa editrice che da anni sta ripubblicando l'opera omnia del Maestro) è Le campane di Bicêtre, un romanzo-culto scritto nel 1962 e apparso la prima volta l'anno seguente, considerato dallo stesso Simenon uno dei suoi libri fondamentali e uno dei pochi a cui abbia dedicato una lunga fase preparatoria anteponendo addirittura un'avvertenza, questa: «Dichiaro di aver visitato l'ospedale di Bicêtre ma di non avervi incontrato nessuno dei personaggi descritti in questo libro. Lo stesso vale per il mio protagonista, direttore di un giornale, per l'avvocato, per i due accademici: giuro di aver inventato tutto!». Sul fronte invece delle celebrazioni per il ventennale della morte, a battere tutti sul tempo è la manifestazione «Fantastiche Terre di Portofino» che al grande romanziere belga dedica - fra Santa Margherita Ligure, Rapallo e altri centri della riviera - una serie appuntamenti tra i mesi di febbraio e aprile. Il cuore della rassegna saranno le mostre che aprono a Santa Margherita Ligure (allestite attingendo in gran parte alla collezione privata di Romolo Ansaldi) che presentano pezzi unici, fra i quali preziose prime edizini, fotografie d'epoca, locandine e manifesti cinematografici, lettere, illustrazioni originali del famoso disegnatore e grafico Ferenc Pintèr, i primi giudizi di lettura conservati nel fondo Simenon della Fondazione Mondadori... In programma, anche un convegno internazionale di studi simenoniani, al quale parteciperanno - il 14 febbraio - John Simenon, figlio del romanziere; lo scrittore Jean-Baptiste Baronian, presidente dell'Associazione belga «Les amis de Georges Simenon»; il giornalista Gianni Mura; lo scrittore Gabriele Romagnoli; il musicologo Lorenzo Arruga; gli editor della casa editrice Adelphi, Ena Marchi e Gianni Pinotti.

Accanto alle mostre, una rassegna cinematografica di lungometraggi tratti da romanzi simenoniani (da ricordare che il ciclo delle inchieste del commissario Jules Maigret si snoda nell'arco di 42 anni e racchiude ben 75 romanzi e 28 racconti...) e la presentazione di alcuni indimenticabili sceneggiati televisivi dedicati al «Commissario Maigret» interpretato da Gino Cervi.

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