Siamo al caos più totale: i corridori ci mettono del loro, le istituzioni pure. Le televisioni di Stato tedesche (Ard e Zdf) hanno fatto i bagagli, il governo tedesco pensa di far saltare i mondiali di Stoccarda («Se la situazione si farà dura, non potremo esimerci dalle conseguenze finanziarie di una rinuncia. Ho parlato con i rappresentanti del Baden-Wuerttemberg, del Comune di Stoccarda e della federciclismo», ha detto il ministro dellInterno Wolfgang Schaeuble), sponsor come lAdidas e lAudi stanno valutando seriamente se sia ancora il caso di investire in uno sport così esposto al doping, e team importanti come la T-Mobile, la Milram e la Gerolsteiner decideranno nelle prossime settimane il futuro.
Al Tour si parla di tutto, per il momento pochissimo di corsa. Ieri volata a Castres, seconda vittoria di tappa per lex campione del mondo Tom Boonen che ha battuto nettamente il sudafricano Hunter, il tedesco Zabel e Daniele Bennati.
Ma largomento del giorno è stato un altro. Nellocchio del ciclone, dopo lo scandalo doping di Patrik Sinkewitz (il tribunale di Bonn in seguito ad un denuncia anonima, ha aperto uninchiesta per frode sportiva), è finita la maglia gialla Michael Rasmussen, accusato dalla propria federazione di aver saltato due controlli antidoping a sorpresa (8 maggio e 28 giugno) e per questo escluso dalla nazionale: per lui niente mondiali di Stoccarda e niente Giochi di Pechino.
Christian Prudhomme, direttore del Tour, ha dichiarato che «solo al terzo avvertimento per mancato controllo scatta la dichiarazione di positività». Poi, però, il direttore del Tour ha chiesto perché «la Federazione danese ha atteso più di 20 giorni dal controllo mancato del 28 giugno prima di fare la sua comunicazione?».
Rasmussen ha confermato di aver saltato i due controlli a sorpresa, ma solo «per un difetto di comunicazioni» e si è detto «tranquillo e sereno». Per il codice mondiale antidoping, le sanzioni vengono lasciate alla discrezione della federazione internazionale o dell'agenzia nazionale antidoping competente. Per la mancata comunicazione dei propri spostamenti, la Wada raccomanda una squalifica da tre mesi a due anni dopo la terza infrazione. Il nuovo codice, che sarà adottato in novembre, sarà più preciso al riguardo (passerà da uno a due anni) ma soprattutto verrà creato un unico organismo (Adams) in grado di gestire tutte le informazioni relative a mancati controlli o a imprecise segnalazioni di reperibilità.
Oggi intanto è tempo di crono: 54 km sulle strade di Albi. Favoritissimo Fabian Cancellara.
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