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Germania ko: l’Italia stacca il biglietto per i Giochi

La pallanuoto maschile aveva vinto il Mondiale, qualificandosi per prima alle Olimpiadi, da ieri sono a Londra 2012 anche le ragazze del volley. Hanno rimontato due set alla Germania (3-2), migliorando la ricezione, con 27 punti di Costagrande e 16 di Gioli, doppia cifra anche per Del Core, Arrighetti e Lucia Bosetti. Era la rivincita della semifinale europea, vinta dalle tedesche 3-0, un mese e mezzo fa, stavolta il derby fra allenatori modenesi è andato a Massimo Barbolini, che supera il grintosissimo Giovanni Guidetti. Adesso l'obiettivo è il successo nella coppa del mondo, con il primato da difendere nel confronto diretto con gli Stati Uniti, stamane dalle 7 (diretta tv su Skysport2): basta un punto, ovvero arrivare al quinto set, poiché la chiusura (domani alle 3) con il Kenya è scontata, le africane sono a zero punti.
«Il primo tempo è fatto - osserva il presidente del Coni Petrucci -, ora aspettiamo il secondo». Ovvero il quarto successo azzurro in competizioni assolute, tutti dal 2002. Nove vittorie su nove, sarà complicato l'enplein, arrivare a quota 11, contro le americane, da due anni vincitrici del World Gran Prix, seconde alle Olimpiadi ma battute dall'Italia nella finale mondiale di 9 anni fa. Rispetto al quarto posto europeo in Serbia, è uscita Francesca Piccinini, affaticata per problemi alla tiroide. Vorrebbe tornare per la sua quarta Olimpiade, ma a 32 anni potrebbe avere chiuso qui con la nazionale.
«Io sono ritornata a fare la schiacciatrice - racconta Carolina Costagrande, argentina - e in sestetto è subentrata Lucia Bosetti, come opposto. Ora ciascuna è nel proprio ruolo. E il coach ci fa rendere al meglio, con pochi suggerimenti fondamentali».
«Sono veramente felice della vittoria e soprattutto della qualificazione raggiunta - le parole del tecnico azzurro -. Siamo riusciti a rimontare e a qualificarci con due partite di anticipo per il torneo olimpico. Dopo quel podio mancato - sottolinea Barbolini -, il ciclo era stato considerato finito troppo in fretta».

E la risposta è stata portentosa.

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