Sul lago ghiacciato due stivaloni, muti testimoni della tragedia appena consumata, una donna di 50 anni, morta per salvare il suo cane inoltratosi sulla lastra che ha poi ceduto sotto il suo peso. Lamica vede la scena, chiama i soccorsi, poi si precipita in suo aiuto ma cade anche lei nellacqua. Viene salvata da alcuni vigilantes, arrivati in tempo per gettarle una corda, mentre lamica scivolava a fondo. Il suo corpo verrà ripescato tre dopo dai sommozzatori dei vigili del fuoco.
Ieri pomeriggio Cecilia Iona, imprenditrice di 50 anni, era andata con Francesca Scisci, 33 anni, a portare i cani a spasso lungo il laghetto della cava a Basiglio. Entrambe senza figli, abitano con i rispettivi compagni a Milano 3: Residenza Fiori, al 532 Cecilia, al 331 Francesca.
Sono circa le 15.30 quando le due donne con un labrador e un pastore tedesco percorrono la campagna coperta dalla neve. A un certo punto il cane di Cecilia scatta verso il laghetto. Si tratta di un minuscolo specchio dacqua, un paio di chilometri quadrati di superfice e profondo una quindicina di metri, che si è creato allinizio degli anni 90 quando fu dismessa una cava per lestrazione della ghiaia.
La donna imprudentemente lo segue, pochi passi poi il ghiaccio cede di schianto inghiottendola insieme alla sua bestiola. Francesca chiama la vigilanza di Milano 3, poi si avvicina allamica per tentare di aiutarla. Ma la lastra cede ancora una volta e anche lei finisce in acqua insieme al cane.
Per fortuna dopo pochi minuti arrivano le guardie giurate, che hanno già girato lallarme a carabinieri e vigili del fuoco. Vedono le due donne annaspare, riescono a lanciare una corda a Francesca, la donna si aggrappa, si gira e vede lamica scivolare verso il fondo. In quel momento arrivano i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso, agli ordini del capitano Paolo Palazzo e i vigili del fuoco. Fulvio Fagetti, esperto caposquadra di 53 anni, da un mano a tirare a riva Francesca poi vede i cani in acqua.
«Uno dei due - racconta - sembrava avesse qualcosa aggrappato al guinzaglio. Poteva essere la donna. E in certe circostanze cè poco da fare». E Fagetti quel «poco» lo fa, insieme ai colleghi Riccardo De Angelis e Giuseppe Alzati si spoglia e si lancia nellacqua gelida. I tre si immergono ripetutamente, ma non riescono a raggiungere la Iona. Devono arrendersi, risalire e attendere i colleghi sommozzatori.
Mentre lelisoccorso porta la Scisci, semiassiderata ma viva, allHumanitas di Rozzano, arrivano gli uomini rana. Appena finito di recuperare il corpo di un suicida sul lago di Garda sono stati prelevati dallelicottero e dirottati al secondo intervento. Il velivolo rimane in cielo nella speranza di individuare la donna per oltre unora. Verso le 18 loscurità avvolge il laghetto, lelicottero, ormai inutile, viene fatto rientrare, mentre le ricerche proseguono in superficie con il gommone.
Sulla riva vengono montate fotoelettriche e particolari luci al neon «da campo». Le immersioni sei sommozzatori si alternano per unaltra mezzora fino a quando uno di loro scorge, a circa 13 metri di profondità, uno stivalone di gomma.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.