Ghizzoni: «Su Mediobanca decidiamo io e Rampl» Profitti in crescita all’Est

Unicredit ha potuto finalmente riprendere fiato a Piazza Affari e ha chiuso la seduta di ieri con un +5,9 per cento. La boccata di ossigeno è coincisa con il consiglio di amministrazione dell’istituto di Piazza Cordusio che ha deliberato la nomina di Helmut Bernkopf come responsabile della divisione Private Banking di UniCredit. Bernkopf riferirà direttamente al direttore generale, Roberto Nicastro, e farà parte del business executive management committee. Durante il consiglio non si è invece parlato di aumento di capitale: «Non ci sono novità», ha infatti sottolineato l’amministratore delegato della banca, Federico Ghizzoni. Precisazione arrivata dopo un articolo apparso sulle pagine del Financial Times che ha incalzato il gruppo verso la ricapitalizzazione. Anzi, dovrebbe essere Draghi a raccomandare questa strada: per l’attuale governatore della Banca d’Italia e prossimo numero uno della Bce, «i rinnovati attacchi alle banche italiane» sui mercati, che Draghi pensava di avere respinto in primavera, aggiungono «un ulteriore incubo alla sfida più ampia che dovrà affrontare per mettere a posto l'eurozona».
Più che sperare in un buona performance degli istituti italiani negli stress test europei, i cui risultati verranno resi noti venerdì, scrive Patrick Jenkins, banking editor del Ft, Draghi «può fare poco per arginare il contagio della crisi in Italia. Ma deve chiedere a Unicredit, le cui azioni sono state ultimamente le più deboli, di unirsi ad altri nell’effettuare un aumento di capitale». Il suggerimento del quotidiano della City, però, non è stato raccolto. Anche perché, ha aggiunto Ghizzoni, «non ci sentiamo oggetto di attacchi particolari».
Nel corso del cda di ieri c’è però stato «un passaggio formale» su Mediobanca di cui la banca è azionista con l’8,6 per cento, in vista anche della riunione dei soci sindacati di Piazzetta Cuccia fissata per il 22 luglio. «Il board ha dato mandato al presidente Dieter Rampl e a me per iniziare la discussione sul rinnovo del patto», ha spiegato Ghizzoni, il quale ha ribadito: «Unicredit vuole rimanere nel Patto a questi livelli». Il prossimo consiglio è fissato per il 3 agosto con all’ordine del giorno i conti semestrali: «Oggi non abbiamo parlato di risultati, abbiamo fatto il punto generale sulla situazione dei mercati. Il gruppo, dal punto di vista del business, continua la sua strada e siamo contenti di come si sviluppa». Quanto al verdetto sugli stress test di venerdì, il manager ha ricordato che «le banche italiane sono a posto».

Intanto il direttore generale Nicastro ha detto che le attività nei Paesi dell’Europa Centro-orientale, uno dei pilastri banca di Piazza Cordusio, «hanno registrato in maggio profitti netti in crescita del 33% su base annua nella regione».

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