Giù le torri anche senza l’ok al progetto

In uno dei più bei quartieri della capitale, l’Eur, è stato aperto un cantiere e sono già iniziati i lavori per la demolizione dei due grattacieli nei quali aveva sede il ministero delle Finanze, senza che il progetto di ristrutturazione sia stato discusso, né - men che meno - approvato dal Campidoglio. È quanto denuncia Roberto Rastelli, presidente della Commissione speciale controllo garanzia e trasparenza del Comune di Roma.
«Ho notato la presenza di un cantiere attivo che interessa il complesso edilizio delle «Torri» dell’Eur, in viale Europa 242 - spiega l’esponente dell’Udc -. I lavori sono iniziati, eppure la proposta di delibera n. 36 del 2007 riguardante l’approvazione del progetto, in variante al Piano regolatore generale vigente, di demolizione delle torri e di successiva edificazione di un complesso a uso ufficio, residenziale e commerciale, deve ancora essere discusso, ed eventualmente approvato, dal Consiglio comunale di Roma».
«Mi chiedo, dunque - aggiunge Rastelli - cosa stia succedendo. Mi chiedo chi, e a che titolo, abbia autorizzato l’inizio dei lavori. Tanto più che le perplessità e le incongruenze ravvisate nel progetto sin dal primo esame dello stesso sono ben lungi dall’essere fugate o risolte». «Nel corso della Conferenza dei servizi preliminare - spiega ancora il presidente della Commissione Trasparenza del Campidoglio - erano emerse criticità relative a diverse questioni: il rispetto degli standard urbanistici per i parcheggi pubblici, lo studio della mobilità, la modifica della localizzazione dell’asilo nido, il parere dell’area difesa del suolo, il parere dell’area Via (valutazione d’impatto ambientale)». «Al rilievo storico e architettonico delle “torri” dell’ex ministero delle Finanze, testimonianza illustre dell’architettura del secolo scorso, si aggiunge il fatto - sostiene ancora Rastelli - che il nuovo complesso edilizio che dovrebbe sorgere al loro posto, in ragione della sua notevole altezza e del massiccio volume, finirebbe per aggravare la già critica mobilità di viale Europa, con ripercussioni negative a catena su tutto il quadrante dell’Eur».
«Tutto ciò - aggiunge l’esponente dell’Udc - per consentire una ristrutturazione edilizia a prospettiva limitata. In cui i futuri spazi residenziali – secondo quanto previsto nel progetto elaborato dall’architetto Renzo Piano - saranno abitazioni di lusso, inaccessibili alla maggior parte dei potenziali acquirenti, del quartiere e no, con contestuale incremento dei valori immobiliari dell’intero quadrante dell’Eur». «Non bisogna dimenticare - aggiunge Rastelli - che qualunque sarà la decisione dell’assise capitolina in merito alla proposta di delibera n. 36/07, essa dovrà per forza di cose contemperare le esigenze di coordinamento e di contestualizzazione con l’altro importante intervento architettonico e urbanistico che interessa la zona dell’Eur, ossia la «Nuvola» di Fuksas. A lavori ultimati si avrà un indotto turistico di migliaia di visitatori, che si aggiungeranno ai già numerosi residenti, vecchi e nuovi.

Il tutto, in mancanza di un’adeguata previsione progettuale di servizi e infrastrutture». «Mi impegnerò - conclude Rastelli - affinché tutti gli atti inerenti il progetto di demolizione delle torri dell’Eur siano sottoposti quanto prima all’esame della Commissione Trasparenza».

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