Franco Ordine
da Milano
Gli ingredienti del giallo ci sono tutti. La denuncia con tanto di firma di un noto rivale storico, lindagine della Wada, lagenzia mondiale antidoping, un viaggio a Vitoria per ottenere informarsi su nuove tecniche per una più veloce guarigione dei calciatori: al centro dellintrigo internazionale, per qualche ora, resta lInter e il suo calciatore più famoso, Adriano. A lanciare lallarme, di primo mattino, un autorevole quotidiano spagnolo, El Pais di Madrid che dedica un documentato servizio alla notizia con titolo a effetto: «El Milan denuncia el tratamiento con plasma sanguìneo de Adriano». Non cè bisogno dellinterprete per capire di cosa si tratta: 1)il Milan avrebbe denunciato lInter alla Wada; 2) lagenzia avrebbe aperto una inchiesta per capire se è vero che è stato effettuato un trattamento specifico del sangue di Adriano (un processo di centrifuga teso ad accelerare il recupero fisico) consentendogli di partecipare alla seconda semifinale di Champions league (la notte dei razzi).
Nel primo pomeriggio, il giallo perde i pezzi. Comincia il Milan, con una dichiarazione solenne del suo vice-presidente vicario Adriano Galliani, pubblicata dal sito ufficiale del club. «Mai presentato esposti o denunce nei confronti dellInter in relazione al trattamento medico utilizzato per il recupero fisico di Adriano», fa sapere la società rossonera. Giacinto Facchetti, il presidente dellInter, reduce da un colloquio telefonico con Galliani, incassa con soddisfazione. «Mai avuto dubbi sul comportamento del Milan e dei suoi dirigenti», fa sapere. Più tardi, sul far della sera, il sito dellInter chiude la pratica con una dichiarazione del medico sportivo, Franco Combi, professionista molto prudente, nellambiente considerato scrupoloso e lontanissimo da pratiche discutibili. «Non è stato fatto su Adriano - scrive nella sua nota - il trattamento citato nellarticolo del quotidiano spagnolo. Il calciatore si è attenuto a uno specifico e accurato programma riabilitativo che gli ha permesso, grazie anche alla sua straordinaria forza di volontà, di essere a disposizione per la gara di ritorno dei quarti di finale di Champions league».
Come nasce allora limprobabile scoop firmato a due mani su El Pais? La fonte sono due medici spagnoli, Eduardo Anitua e Michel Sanchez, capo dellunità di trautomatologia e medicina sportiva della clinica universitaria di Vitoria, che sono stati interrrogati dalla Wada.
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