Giallo nella Genova bene, muore a 8 mesi con il cranio rotto

GenovaQuando è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Gaslini, esanime fra le braccia della mamma, i medici hanno capito. È scattato l’allarme e sono arrivati tutti, compreso il primario. Poco dopo, nonostante il tentativo di rianimarlo, il piccolo, otto mesi, è morto. Il suo cuore non ha più ripreso a battere. E l’ombra lunga di un terribile sospetto ha preso corpo.
Sono indagati per omicidio volontario la madre, Caterina
Mathas, di 26 anni, e il suo compagno Gianantonio Rasero. Lo ha confermato l’avvocato della donna, Igor Dante, il quale ha però precisato ieri in serata che l’accusa non era stata ancora contestata alla coppia, trattenuta in questura. La polizia, avvisata in mattinata dalla direzione sanitaria dell’ospedale Gaslini, è immediatamente intervenuta e ha cominciato a interrogare la mamma del piccolo, che avrebbe compiuto un anno il prossimo luglio. Secondo la ricostruzione della donna ai medici, il figlioletto si sarebbe fatto male cadendo sul pavimento di casa. Ma le ferite alla nuca, profonde e mortali, secondo i medici non sono compatibili con una caduta accidentale. Sembrano piuttosto dovute a colpi inferti con un oggetto. La tragedia è avvenuta in un monolocale di via delle Palme, a Nervi, nel levante cittadino, nell’elegante residence nei pressi della stazione ferroviaria dove avevano vissuto anche Gullit e Cassano. Una zona considerata tra le più esclusive del capoluogo ligure, e il residence, in particolare, è abitato da noti professionisti.
Nell’appartamento, posto sotto sequestro, vive l’uomo, mentre la madre del bambino (che risulta disoccupata e incensurata) risulta residente nel quartiere più popolare di San Fruttuoso, in via Solari. Secondo alcuni vicini, negli ultimi tempi la donna si sarebbe vista più spesso a Nervi e i due avevano iniziato una convivenza.
Per tutta la giornata la madre del bambino e il suo compagno sono stati interrogati in questura dal sostituto procuratore di turno Marco Airoldi e dal capo della sezione omicidi della squadra mobile Alessandra Bucci, alla presenza dell’avvocato. La donna ha negato con decisione di aver fatto del male al figlio. Con la polizia la donna ha cambiato versione, raccontando di aver dormito in casa del compagno, che abita da un paio di mesi nel residence. Quando si è svegliata ha trovato esanime il bambino, che dormiva in un lettino e con il compagno l’ha portato in ospedale. I due in serata sono stati iscritti nel registro degli indagati e dovrà essere valutata anche la posizione di una terza persona che li ha accompagnati al Gaslini.
Intanto l’alloggio del lussuoso residence di Nervi, con piscina e campi da tennis, è stato posto sotto sequestro. Gli inquirenti cercano in particolare l’oggetto con il quale sarebbe stato colpito il neonato. I custodi hanno dichiarato ai cronisti di aver visto uscire la madre ed il compagno intorno alle 10.30 di ieri mattina con il bambino in braccio, con il capo appoggiato sulla spalla, come se fosse addormentato. «Camminavano tranquillamente, senza nessuna fretta - ha detto la portinaia - e quindi sono rimasta molto turbata quando ho saputo che il bimbo era morto». A pensarla conoscendo l’esito della vicenda, quella tranquillità è raggelante. Il bambino, infatti, era probabilmente già morto. Resisi conto delle lesioni alla testa, i sanitari hanno avvertito subito la polizia. I due giovani, che sono stati immediatamente accompagnati in questura, hanno raccontato, con diverse contraddizioni, di essersi accorti che il bambino non respirava e di averlo portato così al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico.


Gli inquirenti nel corso della giornata hanno interrogato anche alcuni parenti della donna, oltre al padre naturale del bambino, che è risultato completamente estraneo ai fatti. La salma del piccolo è stata consegnata al medico legale Francesco Ventura, che ha condotto alcuni accertamenti immediati, confermando l’ipotesi violenta, in attesa di svolgere l’autopsia completa.

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