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Giallo Raikkonen. Perché non capisce la Ferrari?

nostro inviato

a Montmelò

E adesso? Visto che il popolo ferrarista, per dirla con il presidente Montezemolo, «si sta affezionando a Massa», adesso che si fa con Kimi Raikkonen? Chi andrà a spiegare al taciturno campione nordico che, ancora un paio di corsette e, se le cose non cambiano, gli toccherà far da spalla a colui che doveva essere sua spalla?
Perché questo sta succedendo in quel della Ferrari. «Non è ancora tempo di scelte» fanno sapere i vertici del Cavallino, «non c'erano gerarchie all'inizio e non ci sono adesso, abbiamo due piloti velocissimi» sottolinea infatti il direttore tecnico Mario Almondo: «Perché a inizio stagione Massa ha avuto un problema di affidabilità e adesso è toccato a Kimi». Questa la spiegazione di Almondo che però rimanda solo il problema. Perché le due situazioni non sono paragonabili: si era solo a inizio stagione, quando, Felipe ebbe quel guaio in prova a Melbourne che lo tolse dalla lotta di vertice. Allora, con troppa fretta, alcuni etichettarono Massa come scudiero, rafforzati, nel concetto, dal successivo errore in Malesia. Però, all’epoca, era prematuro parlare di ruoli e di chi aiuta chi: il campionato era appena iniziato
Ora, dopo quattro Gp, qualcosa si sta invece delineando. Non foss'altro perché è la stessa Ferrari ad annunciare che, questa settimana, ci saranno quattro giorni di test a Le Castellet, sud della Francia, circuito del Paul Ricard, diventato una Scala delle prove tecniche tanto è sofisticato e attrezzato per modificare il tracciato simulando altre piste del mondiale. E sarà Felipe a iniziare i test: tocca a lui simulare e preparare, per due giorni, il Gp di Montecarlo; poi sarà il turno di Kimi, due giorni a far altrettanto in previsione della corsa canadese in programma il 10 giugno. Il solo fatto che, in calendario, quella del Principato sia la gara più vicina (il 27 maggio), accrediterebbe l’ipotesi che Massa stia diventando il punto di riferimento del team.
A guardare il pallottoliere del mondiale, infatti, Felipe è terzo a soli tre punti dall'incredibile leader Hamilton e ad uno da Alonso. Cinque punti dietro lo segue Raikkonen. A mettere in difficoltà il finlandese, però, non è tanto il ritardo in classifica quanto le prove opache fin qui fornite. Non dimentichiamoci che anche la vittoria con pole di Melbourne, gran bella vittoria, ha il vizio d'origine - letta con il senno del poi - dell'assente giustificato Felipe Massa. Il paperino brasilero, infatti, era stato subito tolto dalla lotta per la pole causa un problema al cambio. Più di una volta, Felipe aveva sottolineato che senza quel guaio il miglior tempo sarebbe stato suo. Le tre pole consecutive, dalla Malesia a Barcellona, sono lì a dimostrarlo.
L'ingegner Luca Baldisserri, capo dei tecnici Ferrari, ancora domenica sera ripeteva: «La settimana prima del Gp avevamo svolto, proprio con Kimi qui in Spagna, un programma intenso: secondo lui e anche per noi i risultati erano stati ottimi. E infatti qui, nel week end di Gp, è andato meglio rispetto alla Malesia e al Bahrein dove aveva accusato delle difficoltà nel capire come usare queste gomme.

Purtroppo, ora siamo stati noi a non riuscire a dargli l'auto per finire la gara».

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