Giallorossi in corsa fino ai gol di Parma Poi è festa Catania

nostro inviato

a Catania

Un tempo dura la partita vera. E in quel tempo, il primo, la Roma imprime al duello tricolore la svolta necessaria con Vucinic. La prima azione del montenegrino è uno slalom spettacolare disegnato sul prato, due paletti siciliani saltati (Stovini e Biagianti) e palla nell’angolo lontano, imprendibile per Bizzarri. Appena l’Inter passa a Parma, e questo accade nella ripresa, qui a Catania comincia un’altra partita che è una specie di sceneggiata. Nel senso che la Roma, intuito l’epilogo amaro della rincorsa, si ferma, smette addirittura di giocare e prova a difendersi aspettando il pareggio.

Che cade puntualmente nel finale al culmine di una sequenza da brividi che fa pensare alla presenza delle streghe: due traverse (Morimoto e Biagianti), un gol annullato (fuorigioco di Mascara) a Silvestri, qualche parata di Doni e una striscia di errori di mira (Baiocco) prima del tocco di Martinez che rimette in ordine sparso la classifica e stabilisce la salvezza del Catania con la condanna dell’Empoli, la patria di Spalletti. E così alle minacce, nei confronti della Roma e del suo sparuto seguito, si sostituiscono le feste della città e dei tifosi etnei. \

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