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Gibilisco vola oltre le malelingue «Ho vinto da zoppo: sono pulito»

Grande serata di atletica con la Jones come star. Oltre al campione dell’asta da seguire Fiona May e l’olimpionico del lungo Phillip che prova i 100

Riccardo Signori

Tutti dietro Marion Jones ad inseguire l’atletica del grande amore. Milano ci riprova come ogni anno, orario da seminotturna (prima gara alle 15, inizio dei top alle 18,45) per invogliare ragazzi e ragazze a sedersi sulle scomode pietre dell’Arena: una pista rovinata, proprio da pezzentoni, ma l’assessore dice che ci vogliono 500mila euro per rimetterla in sesto (già, ma chi l’ha rovinata quest’inverno con la pista da sci?), un cast di stelle, stelline (l’ugandese Inzikuru tenterà il mondiale dei 2000 metri) e qualche vecchia gloria (Fiona May). Marion Jones sarà la Wanda Osiris della situazione, alla faccia di chi disprezza i 40mila dollari spesi per portare una delle poche atlete che, doping o non doping, hanno ancora il fascino dell’attrazione e possono rendere l’atletica più godibile e meno ingrigita dai travet buoni per tutti i meeting. Correrà sui 100, dovrà cercare riscatto cronometrico rispetto alla prova di Hengelo (11”29), riaffronterà Chandra Sturrup, una delle ragazze meraviglia di Bahamas. Non ci sarà, invece, Manuela Levorato, che ha dato forfeit per un dolore al tendine ma forse ha già smesso senza dirlo a nessuno.
Fra gli uomini farà golosità Dwight Phillip, l’americano campione olimpico del lungo, che si proverà nei 100 metri per dare filo da torcere ai due inglesi, Darren Campbell e Mark Lewis Francis. E il cronometro dovrà confortare l’intenzione di presentarsi nei 100 m. anche ai Trials americani, validi per la selezione ai mondiali di Helsinki. «E magari tiro qualche scherzo ai campioni».
Chi, invece, non vorrà perdere il senso del thrilling dovrà affidarsi a Giuseppe Gibilisco, campione del mondo nell’asta, bronzo ai Giochi di Atene, ancora una volta finito nel rullo compressore di accuse sul border line della fasullaggine: stavolta si parla di Gh, discorsi in libertà fatti con un medico. E lui a smentire, ma soprattutto a scrollarsi di dosso ogni stress. «Ho vinto una medaglia saltando zoppo, sono stato sottoposto a decine di controlli e ne sono sempre uscito pulito, la Procura mi ha detto che posso stare tranquillo, nei miei confronti non c’è niente. Cos’altro devo fare? Spararmi fra gli attributi? Ho deciso di lasciar dire, un giorno ciascuno dovrà prendersi la responsabilità di quanto detto e scritto».
Grintoso e vivace, il nostro campione dell’asta ha ritrovato miglior serenità. Gliel’ha regalata quell’ultima medaglia conquistata da zoppo. «Mi sono ritrovato con il carisma addosso, ho capito che, se si vuole, si fa. Oggi rido delle mie ansie ed anche di tutte le chiacchiere che mi innervosiscono. Questo bronzo, quasi arraffato, è stato più importante dell’oro di Parigi. Ed ora voglio confermarmi ai mondiali di Helsinki. Sarà una guerra: all’Olimpiade ci siamo giocati le medaglie in 10 centimetri. Eppoi ci sono i sei metri: in allenamento prometto bene». Le aste, quelle più dure, quelle da record (m.5,20 di lunghezza, impugnatura a 5,05) sono pronte, la nuova rincorsa (20 passi per fare 45 metri) pure. Manca solo la magia di una serata. Stasera no. Ma Gibilisco ha promesso: «Vi farò divertire».

Di solito è uomo di parola.

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