Giganti e Dik Dik se la cavano col vecchio beat

Ma i gruppi d’epoca italiani sopravvissuti sono molti e, anche se in tono minore, sono sempre on the road, e soprattutto d’estate hanno un (più o meno) ricco carnet di concerti e concertini. Famosi per i loro intrecci vocali (non a caso il disco d’esordio, Morirai senza di lei, era la cover di Crying In the Rain del duo Everly Brothers) i Giganti (quelli di Tema, il primo brano di un gruppo italiano ad arrivare al numero uno in hit parade nel 1966 e di Proposta che diceva: «mettete dei fiori nei vostri cannoni»), sono rinati grazie alla plumbea voce da basso di Enrico Maria Papes che, dopo aver fatto rivivere diverse volte la band, nel 2006 l’ha rilanciata stabilmente col figlio Alessandro alla batteria e due nuovi elementi. In luglio e agosto suoneranno in provincia di Firenze, Roma e Rovigo in piazze, piscine e campi sportivi interpretando i loro vecchi classici ma anche cover di De André o del buon vecchio rock di Deep Purple e Santana.
Eroi del pop beat con brani originali come Il primo giorno di primavera e riletture grintose dei Procol Harum (il megahit Senza luce e A wither Shade of Pale in italiano e Eleonora credi l’immortale The Weight di The Band), i Dik Dik, ancora quelli dell’epoca d’oro ma oggi in trio, propongono concerti intriganti, dal piglio moderno senza dimenticare la tradizione, ed entrano spesso nel circuito televisivo dell’amarcord. Così come Maurizio Vandelli, che tiene alta da solo (il bassista Victor Sogliani è morto, il batterista Alfio Cantarella è produttore e organizzatore di concerti) la bandiera dell’Equipe 84, definiti da John Lennon con la storica frase «la band italiana più in linea coi tempi». Vandelli non ha più voluto suonare con la band (il nome lo porta in giro Franco Ceccarelli) ma tra cover (da Bang Bang di Sonny e Cher alla meno nota Quel che ti ho dato, cover di Tell Me dei Rolling Stones) e pezzi come la mogolbattistiana 29 settembre ha un ricco repertorio da portare in giro. Tante altre sono le band che ancora si mettono in moto per feste, special televisivi o feste di piazza, come quella, all’insegna del pop melodico, di Renato dei Profeti (Gli occhi verdi dell’amore, cover di Chip Taylor, e Lady Barbara).

Nel circuito raffinato del beat ci sono poi decine di band storiche che compaiono e ricompaiono e «nuovi» gruppi, come I ragazzi di strada, da un classico dei Corvi, che tengono viva una scena che è culto ma anche punto di riferimento della nuova musica.
AL

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica