da Milano
La Fiorentina si accontenta del punto in trasferta e dei complimenti, il Milan si accontenta e basta, troppo stanco dopo la fatica di Supercoppa. Mezzi sorrisi in un inedito lunedì sera calcistico, chi ride meno è Alberto Gilardino, inefficace, poco amato dalla platea, sostituito con Inzaghi. Proprio contro una delle squadre che sembravano interessate a portarlo via al Diavolo qualche mese fa, quando il Gila manifestava la sua insoddisfazione. Ancelotti lo difende («ha cercato di muoversi, per me è andato bene, non ha perso l'occasione»), Oddo passa al largo («non mi permetto di giudicare un compagno»), l'unico a esporsi è Clarence Seedorf. «Vedo Alberto allenarsi bene ma forse dobbiamo tutti cambiare il modo in cui guardiamo a questo giocatore - dice l'olandese - non dobbiamo aspettarci tante reti ma apprezzare il lavoro sporco, la sponda, ciò che fa per la squadra. E siccome lui deve aiutarsi da solo a uscire da questo momento, potrebbe farlo guardando anche lui le cose in questo modo». Del resto Gilardino è una delle rare punture di spillo di una serata che, per il resto, il Milan commenta guardando al passato recente e i viola al futuro.
«È un pari che dopo la partita di Montecarlo ci sta - analizza Ancelotti - abbiamo fatto il massimo con poche energie contro una squadra forte, fresca, che ha un ottimo sistema di gioco. Sull'1-1 siamo andati all'arrembaggio con poco equilibrio, sbilanciandoci troppo, ma è segno di carattere. Perché non ho fatto riposare chi aveva giocato la Supercoppa? Perché questa era la formazione più affidabile». Il Milan, fra l'altro, attende ancora il rientro di Ronaldo, sembrava che il brasiliano potesse giocare una parte dell'amichevole in programma in casa della Dinamo Kiev dopodomani ma il Fenomeno soffre ancora di un piccolissimo fibroma al ginocchio e tornerà a disposizione alla ripresa del campionato. E se parlate di brasiliani, Ancelotti pensa a Pato. «Arriva domani (oggi, ndr), dobbiamo coccolarlo. Prelevare Adriano dall'Inter a gennaio? C'è tempo, ci penseremo...», risponde ridendo. Chiude Oddo: «Fino all'1-1 abbiamo rischiato poco, poi la voglia di vincere ci ha esposto al contropiede e abbiamo rischiato di perdere. Alla fine le gambe erano pesanti, siamo tutti un po stanchi».
La Fiorentina, invece, prova a dimenticare il palo di Kuzmanovic, non discute il rigore («un fischio che ci stava», ammette Gamberini) ma si sente più forte. «Dopo il primo tempo ho detto ai miei che giocando così avremmo perso almeno 2-0 - spiega Prandelli - quindi abbiamo alzato la difesa ed è arrivato un risultato importante.
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