GinevraDopo la desolazione del Salone di Detroit, che a gennaio ha inaugurato le rassegne internazionali dellautomobile, lindustria delle quattro ruote ritrova slancio al Palaexpo di Ginevra. Certo non bastano gli stand ritornati ricchi a mettere in secondo piano la pesante crisi percepibile anche in Svizzera, ma sicuramente aiutano a guardare al futuro con maggiore fiducia. Sono ovunque le auto ibride o elettriche, e cè il padiglione «verde» che ormai non manca più ad ogni salone, ma restano tuttora modelli di là da venire. Meglio quindi porre lattenzione su vetture convenzionali nella meccanica (comunque sempre meno avide di carburante) ma capaci di smuovere il lato emozionale del pubblico attraverso il design. Come la nuova Polo, quinta generazione del modello Volkswagen più prodotto dopo la Golf dalla quale eredita il nuovo family feeling delle vetture di Wolfsburg. Curata nello stile fin dallinizio da Walter de Silva, la piccola tedesca sfodera già la versione Blue Motion, accreditata di appena 96 g/km di anidride carbonica emessa. Stesso segmento per Renault New Clio che a Ginevra presenta un profondo restyling. Dovrebbero pesare molto, nel bilancio della casa transalpina, anche le quattro versioni di Mégane che vanno ad aggiungersi a Berlina e Coupé da pochi mesi sul mercato. Su tutte la Scenic, a cinque posti e la Grand Scenic a sette, modelli chiave per il mercato italiano.
Lalleata Nissan, che continua a puntare sulla Qashqai, crossover che sembra essere immune dalla crisi generale, affronterà la seconda parte dellanno giocando sulle piccole: dalla Pixo alla Cube, una city car giapponese che più giapponese non si può e che in questa peculiarità ha il suo punto di forza, lelemento che potrebbe trasformarla in un cult. La personalità è invece larma della Fiat Cinquecento, la convertibile che scrive un nuovo capitolo del rinnovato mito italiano, mentre Alfa Romeo per la MiTo, sfodera la Gta, un prorompente concept che ricorda i fasti della Giulia Sprint. Mercedes accelera invece lingresso sul mercato delle nuove classe E, quelle che generano i maggiori profitti per il gruppo che sul fronte dellecologia schiera Smart.
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