Adolf Insam, gardenese, settima stagione sulla panchina dei Vipers: l'obiettivo è vincere il sesto titolo di fila. Ci pensa già?
«No. Ma ogni campionato ha i suoi obiettivi: sono abituato alla pressione...».
Quest'anno avete un organico più snello...
«Ho tre giocatori in meno. Non avere una rosa molto ampia può essere un problema considerando gli infortuni e gli imprevisti di una lunga stagione ma anche le altre squadre sono in questa situazione, potendo tesserare un massimo di sette giocatori comunitari, extracomunitari o nuovi oriundi. Se Strazzabosco non dovesse tornare dall'America resteremmo con quattro difensori e dovremmo intervenire».
Quale sarà il copione dei Vipers 2006-07?
«La nostra filosofia tattica non cambia: giochiamo in modo razionale, con disciplina, senza esporci a inutili rischi. I nuovi? Evans è al debutto in Italia ma è un ottimo costruttore di gioco, altri come Iannone e Sisca, conoscono già il nostro campionato».
Intanto lavorate sul settore giovanile...
«Abbiamo un accordo con il Valpellice per far giocare in A2 i ragazzi provenienti dalla nostra under 26: alcuni di loro si allenano con noi al mattino e verranno cautamente inseriti in prima squadra. Comunque ci sono tre o quattro giovani che nel 2007-08 potrebbero entrare in prima squadra».
Uno sguardo alle avversarie?
«Cortina, Alleghe e Bolzano mi sembrano le più interessanti».
Dopo sette anni si sente un po' milanese?
«Ormai sì. Ho visto crescere il progetto Vipers sin dal principio: in squadra sono rimasto solo io del gruppo che affrontò la prima stagione».
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