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Gioco on line: necessaria legge europea

Gioco on line: necessaria legge europea

Filippo Grassia

La Commissione europea ha inviato ai governi di Italia, Francia e Austria una richiesta di informativa sulla regolamentazione dei giochi: troppi paletti al mercato comunitario secondo i soloni di Bruxelles che forse non stanno accorgendosi di quanto avviene nei vari stati. Dovunque la protezione di questo comparto, assalito da compagnie prive di scrupoli e soprattutto difficilmente rintracciabili, è sempre più marcata. Qualche settimana fa abbiamo parlato del provvedimento firmato da Bush che negli Stati Uniti blinda i prodotti nazionali, vieta il gioco on-line e in pratica impedisce ogni tipo di transazione bancaria telematica in entrata e in uscita dai siti di scommesse sportive. Gravi le sanzioni. Nessuno ha fiatato. In Europa si grida invece allo scandalo quando alcuni Paesi, con l’intento di garantire il gioco e tutelare gli scommettitori, portano avanti atti legislativi più blandi di quello già operante negli Usa. È il caso della Germania dove sedici stati federali vogliono impedire alle compagnie straniere di offrire servizi di scommesse via Internet. I fornitori di servizi Internet saranno obbligati a filtrare le pagine che non si adeguano al nuovo regolamento; alle banche non sarà più possibile trasferire denaro fuori dalla Germania per pagare le scommesse. Ma c’è di più, come informa Agicos. Lo stato della Sassonia ha chiuso le porte alle scommesse commerciali per proteggere il monopolio degli operatori di lotterie. Il provvedimento colpirà principalmente la società austriaca di scommesse online Bwin.com visto che la sua filiale tedesca rappresenta il principale bookmaker commerciale del Paese.
In Italia la nuova Finanziaria ha confermato la volontà di oscurare i siti di giochi e scommesse online privi di autorizzazione. Nel testo si fa esplicito riferimento “alla rimozione dell'offerta, attraverso le reti telematiche o di telecomunicazione, di giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in difetto di concessione, autorizzazione, licenza o altro titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in violazione delle norme di legge o di regolamento o delle prescrizioni definite dalla stessa Amministrazione”. Più chiaro di così!
La legislazione dei singoli stati cozza in maniera stridente contro i provvedimenti comunitari che, nell’ecumenica intenzione di aprire le frontiere a tutti gli operatori, non tengono conto della specificità di questo mercato in relazione ai problemi di ordine pubblico e riciclaggio del denaro sporco. Al momento appare un dialogo fra sordi. Ma è indifferibile l’apertura di un tavolo che rispetti le direttive dell’Unione Europea e, allo stesso tempo, non vada in contrasto con le esigenze dei singoli paesi. Ci saranno pure delle ragioni se Francia, Italia, Austria e Germania, sia pure in tempi e con modi diversi, operano in una direzione diversa da quella comunitaria. Il disagio è enorme. Come i dirigenti di Aams hanno fatto presente a più riprese in sede internazionale.
Da Fieracavalli, svoltasi a Verona, arriva una interessante novità sul gioco a distanza. Basta un telefono cellulare per scommettere su sport e ippica: si tratta di un sistema innovativo presentato da Snai e logicamente consentito da Aams. È necessario però installare un apposito software collegandosi ai siti www.snai.it e www.tim.it ed essere titolari di una Snai Card. In questo modo gli scommettitori non dovranno inserire nel telefono i dati di carte di credito o conti correnti bancari con conseguenze facilmente immaginabili.

La tutela dei minori è assicurata dal fatto che la Snai Card, così come tutte le altre, può essere rilasciata solo a maggiorenni.

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