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La Giordania censura il romanzo di Saddam

Amman. Le autorità giordane hanno deciso di vietare la pubblicazione dell'ultima opera letteraria di Saddam Hussein, una commedia che avrebbe scritto poco prima di essere costretto a lasciare Bagdad in seguito all'intervento militare americano nella primavera del 2003. «Qualcuno ha chiesto al dipartimento per l'editoria la licenza per la stampa del testo attribuito a Saddam. Ma la risposta è stata negativa», scriveva ieri sul quotidiano filo governativo al-Rai. La prefazione del libro è stata scritta da una delle figlie dell'ex rais iracheno, Raghad, che vive ad Amman insieme a due sorelle. Sarebbe lei a cercare di far pubblicare l'ultima opera del padre, e non solo in Giordania ma in altri Paesi, anche non arabi e «in diverse lingue». Saddam viene descritto da Raghad come «il battito del cuore, la pupilla, il padre degli iracheni, il padre degli uomini e degli eroi, e colui che ci ha insegnato i valori del patriottismo, del coraggio, della determinazione e della gloria». Intanto ieri, il Tribunale speciale iracheno che conduce le indagini sui membri del regime di Saddam Hussein ha trasmesso un video in cui appaiono i due fratellastri del deposto dittatore mentre vengono interrogati sul loro presunto ruolo nelle stragi dei curdi. Il tribunale ha anche cercato di troncare le illazioni sulla data di inizio del processo di Saddam - diffuse in gran parte parte da commenti di membri del governo a guida sciita - ricordando di essere l'unico organo autorizzato a decidere in materia.

Nei giorni scorsi, alcune guardie americane impegnate nel carcere in cui è detenuto il dittatore hanno raccontato la sua vita dietro le sbarre.

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