Giordano: «Una scommessa vinta Il nostro tg è diventato un format»

«Più ritmo e più gossip. Così ho cambiato le news di Italia 1»

da Milano

«Abbiamo vinto una scommessa». Così Mario Giordano riassume i suoi cinque anni da direttore di Studio aperto, il tg di Italia 1 che con lui in cabina di comando ha cambiato i connotati: servizi più lunghi, più retroscena e più spazio all’opinione della gente. Ma ciò che all’inizio ha lasciato a bocca aperta e col tempo si è rivelato una ricetta vincente è il ritmo di tutto il telegiornale che, come dice Giordano, «è quello dei videoclip e anche dei videogiochi, molto sincopato ma capace di tenere viva l’attenzione». In più, c’è stata la scelta di allargare gli orizzonti dell’informazione televisiva, tradizionalmente ancorata alla cronaca e alla politica. Quindi: più notizie su personaggi e programmi televisivi e anche sui gossip, che negli ultimi tempi sono diventati uno dei punti di forza di tutta l’informazione.
«Parte del merito è da dare all’orario dei nostri telegiornali, per quello delle 18.30 più ancora che per quello delle 12.25. Ci siamo trovato nelle condizioni di fare un tg che praticamente è un format». A questa linea si sono accodati anche, ma con qualche anno di ritardo, il Tg1 e il Tg5, che ora farciscono la scaletta con ampi riferimenti alla cronaca rosa. Insomma, un successo di Studio aperto. «Proprio quando tutti stanno arrivando su questa strada - dice Giordano - io rivendico di essere stato tra i primi. Ma con lo stesso orgoglio oggi dico: non dimentichiamoci del resto». E per tenere gli occhi aperti su tutto l’orizzonte, accanto a Studio aperto sono arrivati gli approfondimenti come Lucignolo (che ha preso il via il 7 febbraio 2003), L’alieno, Vox populi e anche Studio aperto live, capaci di catturare una fetta di pubblico, quello giovane o molto giovane, che rimane lontano dall’informazione istituzionale.

E per rimanere in sintonia con gli ascoltatori, la squadra del tg in cinque anni si è anche molto rinnovata, assumendo diciassette giovani giornalisti su cinquanta e ora «il clima è sereno, penso che in redazione ci sia un bell’ambiente».
A dare una mano sono anche le sinergie aziendali perché - parola di Giordano - «in questa azienda c’è la massima libertà, anche di errore. Si può ragionare e anche discutere ma non ci sono mai divieti o censure».

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