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Giorgetti: "Un'alleanza Lega-M5S? Sarebbe l'extrema ratio prima di disperarsi"

Il numero due della Lega conferma l'alleanza con Forza Italia e Fratelli d'Italia. E sui grillini: "Allearsi con loro? Ultima arma per fare la legge elettorale"

Giorgetti: "Un'alleanza Lega-M5S? Sarebbe l'extrema ratio prima di disperarsi"

"Allearsi con i Cinque Stelle per la legge elettorale? Sarebbe l'estrema ratio prima di disperarsi". Il vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, non ci gira troppo intorno. E, in una intervista al Corriere della Sera, mette in chiaro che un'alleanza tra il Carroccio e il Movimento 5 Stelle sarebbe "l'ultima arma prima della disperazione".

In queste ore Giorgetti sta portando avanti le trattative per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato. "II centrodestra andrà al governo. Con la perseveranza e la pazienza arriveremo a quello per cui gli italiani ci hanno dato iI voto", assicura il vicesegretario della Lega allontanando, una volta per tutte, quelle voci che danno per fatta un'intesa con i Cinque Stelle. "II fatto è che noi non vogliamo affatto eleggere i presidenti solo tra Cinque Stelle e Lega - spiega al Corriere della Sera - e credo che non sia nemmeno l'auspicio dei Cinque Stelle. Per questo servirà ancora tempo: per arrivare a soluzioni piu larghe".

Giorgetti ribadisce, con chiarezza, che l'alleanza è con Forza Italia e Fratelli d'Italia. "Magari, come nel ciclismo, tiriamo il gruppo e chi tira arriva piu sfiatato - fa notare - però, mentre io e lei parliamo, si è chiusa l'intesa per la candidatura di Renzo Tondo alla presidenza del Friuli-Venezia Giulia. Credo sia una buona conferma della nostra lealtà e coerenza. A cui sacrifichiamo anche l'amore per la sua terra di Massimiliano Fedriga, uno dei nostri uomini migliori".

Anche il nome di Giorgetti è finito nel toto presidenti. "Ma - ci tiene a precisare il vicesegretario della Lega - nell'ottica di una Camera che va al centrodestra e una ai Cinque Stelle, dovranno essere definiti nomi che siano di garanzia e dal profilo adatto. Ripeto: dopo questo primo giro, ci sarà un confronto nel centrodestra per valutare la risposta comune". La speranza è che finisca tutto venerdì, alla prima votazione, sia per la Camera sia per il Senato.

"In un voto a scrutinio segreto le variabili sono tante - conclude - ma riuscire al primo colpo significherebbe che i partiti hanno trovato il modo per avviare un processo che altrimenti rischia di intorbidirsi".

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