La giornata E Fontana di Trevi diventa uno stadio da un lato i tifosi catalani e dall’altro gli inglesi

Molti si sono goduti la calda giornata tra i monumenti della capitale, indossando maglie «blaugrana» e «reds» e sequestrando la capitale per un giorno festoso. Altri sono invece giunti allo stadio con il cuore in gola, senza godersi la vigilia. Sono i circa 1500 tifosi spagnoli giunti ieri per nave a Civitavecchia con un ritardo di circa tre ore rispetto al previsto: la nave «Cruise Roma» proveniente da Barcellona è arrivata alle 17.30 invece che alle 14.30 costringendo tutti a uno sbarco precipitoso e a raggiungere l’Olimpico con i minuti contati. La maggior parte dei supporters bluagrana ha raggiunto Roma con le auto private o con i pullman turistici riservati mentre una variopinta e rumorosa minoranza si è trasferita a piedi alla stazione ferroviaria, scortata dalle forze dell’ordine.
Chi invece era arrivato già martedì o è giunto ieri mattina con uno delle decine di voli del ponte aereo organizzato tra Manchester o Barcellona e Roma ha avuto il tempo di fare il turista. Molto curiosa la scena a Fontana di Trevi, dove le due tifoserie si sono spartite il monumento come uno stadio diviso in curve: da un lato i rumorosi spagnoli a ritmare «Barça campeon», dall’altro gli inglesi, all’ombra di un’enorme bandiera dello United, a bere birra incuranti della delibera prefettizia. Tra le due fazioni, per fortuna più «caciarone» che agguerrite, alcuni sparuti turisti. Poi tutti si sono avviati con largo anticipo all’Olimpico, dove i cancelli sono stati aperti verso le 17,30: gli spagnoli diretti in autobus verso il punto di raduno previsto a via Cipro, gli inglesi dirottati a piazzale delle Canestre. Vicino allo stadio le due tifoserie non si sono incrociate e così il clima è stato decisamente festoso, tra macchine fotografiche a caccia di ricordi e cori di giubilo. Nei pressi di largo De Bosis un gruppetto di inglesi ha anche avuto il coraggio di fare un tuffo nel Tevere, osservati da connazionali e da spagnoli. Tutti o quasi con in mano una bottiglia di birra rimediata chissà come, alcune «spacciate» da venditori abusivi.
Tutto bene, dunque, o quasi. Ma a che prezzo? Per i romani ieri è infatti è stata una giornata da incubo, con il quadrante Nord della città di fatto paralizzato e traffico ovunque intenso. «Capiamo i motivi di ordine pubblico e la questione sicurezza dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi - ma la situazione doveva essere affrontata senza creare tutti questi disagi alla cittadinanza. Non è possibile che una partita di calcio paralizzi mezza città e forse è il momento di valutare se Roma, per le sue caratteristiche specifiche, sia o meno in grado di ospitare eventi di questa portata».

Soddisfatto invece Dario Rossin, capogruppo Pdl in Campidoglio: «Inviterei alcuni uccelli del malaugurio ad uscire dalla veduta lugubre nella quale si sono autonomamente costretti, e a prendere coscienza del fatto che in città si è svolta una festa del calcio. E questo dovrebbe renderci tutti orgogliosi».

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