Sachsenring - Nel giorno della Michelin, per la prima volta nella stagione nettamente superiore alla Bridgestone, non c'è Valentino Rossi. «Ho sbagliato, chiedo scusa a tutti, ho sprecato un'occasione molto favorevole». Non cerca scuse Valentino per giustificare la scivolata al quinto giro, mentre stava tentando, disperatamente, di recuperare dalla settima posizione. «De Puniet - continua il Dottore - era veloce nei due soli punti dove si poteva superare e sembrava che stesse guidando solo con l'obiettivo di tenermi dietro e non di andare forte, tanto è vero che stavamo perdendo da quelli davanti. Così, nella doppia curva a destra in discesa (un punto difficilissimo dove passare, ndr) ho forzato la frenata: sarebbe stato un gran sorpasso, invece ho piegato troppo e sono caduto: il manubrio si è stortato e non ho potuto tornare in pista. In quel momento ho provato veramente una brutta sensazione».
È affranto il campione, perché l'errore è di quelli pesanti in un campionato tanto difficile e con un rivale come Casey Stoner da battere. Ed è uno sbaglio anomalo per un fenomeno come Valentino, partito con un solo obiettivo: vincere il Gp di Germania. Sistemata al meglio la moto nel warm up, trovata una gomma più che competitiva, Rossi era sicuro di poter disputare una grande gara, al di là della febbre salita nella notte fino a 38,8° C. «Ma grazie alle cure della Clinica Mobile e della mamma ero nelle migliori condizioni fisiche». Purtroppo, però, non è bastato e al via Rossi non è scattato al meglio e da sesto si è ritrovato ottavo, intruppato in mezzo al gruppone. La rimonta era assolutamente alla sua portata, ma Valentino ha fatto fatica a liberarsi dei suoi avversari e quando al terzo giro si è ritrovato alle spalle della Kawasaki di De Puniet, i suoi guai sono addirittura aumentati. Così come la temperatura dell'acqua del motore della sua Yamaha, facendo forse innervosire il pilota di Tavullia. «Come accadeva - riprende Vale - già l'anno scorso, quando fa caldo e sto dietro a un'altra moto la temperatura va alle stelle e perdiamo qualche cavallo. È sicuramente un problema da risolvere, ma io volevo passare De Puniet soprattutto perché vedevo Pedrosa scappare. Con il senno di poi, sarebbe stato meglio rimanere calmo e accontentarsi del secondo posto, ampiamente alla nostra portata.
Alla fine, non ho perso così tanto da Stoner, ma il rammarico è grande, perché era un'occasione per recuperare punti pesanti: avrebbe potuto essere una giornata molto positiva per noi».
Ma anche dopo un Gp così nero, Rossi trova il modo per guardare con ottimismo al futuro, al di là dei punti da recuperare, diventati adesso trentadue: «Sono fiducioso, perché il campionato è ancora lungo e, soprattutto, nelle ultime tre gare le Michelin sono state molto efficaci: a Donington ci aveva fregato l'acqua, ad Assen ho vinto e qui ho sbagliato io. Adesso la nostra moto è ben bilanciata e c'è il potenziale per recuperare: insomma abbiamo un pacchetto competitivo. E sono contento che domenica prossima si corra subito a Laguna Seca (negli Stati Uniti, ndr), così c'è la possibilità di rifarsi immediatamente».
E, naturalmente, Rossi non può che rallegrarsi per gli inconvenienti che hanno rallentato Stoner: «Alla fine, ho perso solo undici punti e questo è sicuramente positivo. Finalmente anche le gomme Bridgestone hanno avuto dei problemi: ce la possiamo giocare».
Adesso, però, si è avvicinato anche Pedrosa.
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