La Regione Lazio è sempre sollecita e attenta nel dimostrare, anche concretamente, la sua solidarietà alle cause di popoli oppressi, sui problemi dei nomadi e degli immigrati, sui diritti negati. Sempre pronta a ricordare anniversari riguardanti fatti o personaggi che costituiscono punti di riferimento importanti, seppur con un certo strabismo. Già, perché su alcuni argomenti «scomodi», invece, la giunta guidata da Piero Marrazzo mostra una certa disattenzione. È il caso della «giornata del ricordo» in memoria dellesodo istriano-giuliano-dalmata e delle vittime delle foibe che cadrà fra tre giorni. Nonostante questa data sia ormai vicinissima, fa notare il capogruppo di Forza Italia Alfredo Pallone, «eppur tuttavia dalla Regione Lazio notiamo un certo disimpegno. Durante la scorsa legislatura - spiegato lesponente azzurro - fu presentata e approvata una legge per commemorare adeguatamente i valori fondanti della nostra storia. Una legge talmente sentita che fu considerata un esempio anche a livello nazionale tanto che lo stesso Parlamento italiano ne seguì la scia».
Con una delibera della giunta Storace furono identificate due date: il 9 febbraio, giorno della proclamazione della Repubblica romana del 1849, e il 10 febbraio, data nella quale fu firmato il Trattato di pace a Parigi attraverso il quale lItalia cedette allex Jugoslavia i territori del confine orientale. «Lo chiamarono trattato di pace - ricorda ancora Pallone - ma fu una data terribile per lItalia e per gli italiani, una data che determinò il tragico esodo di centinaia di migliaia di nostri connazionali strappati dalla terra natìa a causa dellodio anti-italiano dimostrato dal regime di Tito».
«Il 10 febbraio - fa notare il capogruppo di Forza Italia - rappresenta soprattutto un atto di giustizia nei confronti degli infoibati, le decine di migliaia di italiani vittime del furore comunista, gettate negli abissi delle gole carsiche dai soldati titini. Per ricordare degnamente questi tragici avvenimenti e per recuperare la memoria storica la Regione, attraverso la legge sui valori nazionali, si assegnò il compito di organizzare convegni, mostre e manifestazioni per diffondere le nuove generazioni la sacralità del ricordo e il ripudio di ogni violenza nei confronti delle diversità etniche e nazionali. Lo stesso principio che ha giustamente spinto la giunta a commemorare degnamente la Shoah. Ciò nonostante - osserva Pallone - rileviamo dal governo regionale un disimpegno sul 10 febbraio. Non ci pare che lamministrazione abbia dato unadeguata rilevanza a tale giornata. Non ci risultano iniziative con le scuole, né una mobilitazione da parte della giunta attraverso convegni, né assegnazioni di borse di studio». «Questo disimpegno - conclude Pallone - rappresenta unoffesa alle associazioni istriano-giuliano-dalmate e ai familiari degli infoibati che contano su questa data e sullimpegno delle Istituzione come unico atto di risarcimento morale delle tante iniquità sofferte.
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